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venerdì 28 luglio 2017

CROSS THE STREETS


Al MACRO di Roma fino al 1° ottobre 2017 è possibile visitare CROSS THE STREETS, la mostra che racconta i 40 della street art.
Alla base della mostra alcuni concetti fondamentali della ricerca del curatore Paulo Lucas von Vacano nell'ambito dell'arte urbana : "La strada e le strade sono una metafora della vita reale, sono il luogo in opposizione ai palazzi, sono il cuore dei movimenti giovanili, dell'innovazione, delle tendenze, delle rivoluzioni ..."
Nelle sue varie forme - dal Writing, ai Graffiti, al Muralismo - la Street Art ha influenzato profondamente l'immaginario collettivo: partendo da fenomeno underground di protesta giovanile questa pratica artistica è arrivata a contaminare tutti i campi, dalla musica alla moda, dal cinema alla fotografia fino alla pubblicità diventando di dominio pubblico.
La mostra Cross the Streets ha lo scopo di indagare la potenza e la fascinazione della multimedialità della Street Art estrapolandone le linee guida, i pionieri mondiali, i fenomeni di costume da essa generati dando spazio anche alla storia del graffissimo romano.
La sezione "Street Art Stories" ospita una selezione di artisti e opere che permettono allo spettatore di avere una panoramica della nascita e dell'evoluzione del fenomeno della Street Art.
Proprio l'evoluzione dell'arte di strada è ben rappresentata dai lavori esposti: opere su tela sono affiancate a lavori su legno, incisioni e tecniche miste 
Invader
Mark Jenkins


Stella Tasca
Microbo



Roa
JBROCK


facendo comprendere che il movimento ormai si esprime in molteplici modi e non solo sui muri.
Molte le installazioni site specific: ad alcuni artisti, simbolo del movimento, sono state riservate parti del museo dell'ampiezza di 5 x 10 metri, per esprimere liberamente la propria arte fra dripping, installazioni, lettering, stencil, poster e lavori su tela, il tutto realizzato all'interno e per gli spazi del museo.
Di grande impatto è il lavoro di WK interact che, con i suoi 10 metri di ampiezza posto all'ingresso della mostra, ha dato vita a una scena simbolo della sua ricerca dinamica 

The gladiator 2017


I dieci metri della maxi tela di Shepard Fairey aka Obey the Giant, esposta per la prima volta in Europa, è accompagnata da oltre 30 pezzi che danno una visione sul lavoro di uno dei più famosi artisti americani.


Middle East Mural 2009
Presente in mostra una serie di foto di Stefano Fontebasso  De Martino della collezione del MACRO-CRDAV che testimoniano l'intervento di Keith Haring sul Palazzo delle Esplosioni (1984), successivamente cancellato in occasione dell'arrivo  a Roma del Presidente Gorbachov. 




Dello stesso fotografo, ma provenienti da una collezione privata, le foto che documentano il lavoro realizzato da Haring sui pannelli trasparenti del ponte sul Tevere dove transita la metropolitana linea A del tratto Flaminio-Lepanto  durante un suo secondo soggiorno nella Capitale (1985-86).
Fra gli artisti in mostra Daim, re della tecnica 3D


Evo, famoso per le sue installazioni di paesaggi urbani in miniatura
  il maestro degli stencil Lucamaleonte


e molti altri come: Sten e Lex, Cope 2, Roa, Suon, Ozmo, Agostino Iacurci,  Kazuki Takamatsu, Yosuke Ueno, Cammille Rose Garcia,  Diamond, Miss Van, Galo, Ray Caesar

Diamond
Galo
Cammille Rose Garcia
Iacurci
Miss Van

























Ray Caesar

In mostra anche una sezione fotografica incentrata sul fenomeno della Street Photography con opere di Estevan Oriol, Ed Templeton e Boogie

Ed Templeton - My Hand 1999

Boogie - Kingston, Jamaica 2011



















La sezione "Writing a Roma, 1979-2017", analizza la storia del writing a Roma a partire dalla fine degli anni Settanta ai giorni nostri attraverso una selezione di episodi e personaggi chiave, seguendo un percorso espositivo che si articola in tre parti distinte: l'arrivo del Writing a Roma negli anni '80, la scoperta della metropolitana e dei treni negli anni '90 e il passaggio dalla strada alla galleria negli anni 2000.







Il fine di questa sezione secondo il curatore Christin Omodeo, è quella di smettere di cercare di stabilire se il Writing sia arte o vandalismo anche perché questa distinzione si affida a dei principi ormai datati e legati al concetto di tolleranza zero che fu elaborata a New York negli anni Settanta. Il Writing, in tutte le sue forme, dalla più vandalica alla più artistica, è oggi un fenomeno globale con le proprie regole e dinamiche e che non ha intenzione di ripudiare la sua natura selvaggia anche se presentata in un museo.
Tra gli artisti coinvolti Lee Quiñones, Napal, Brus, Jon e Koma, Imos, Pax Caloscia, Rebus, il fotografo Valerio Poli e le crews TRV e Why Style.

Lee Quiñones
Valerio Polici



















Il 20 maggio, durante l'evento speciale intitolato "The Moleskine Black Wall", è stato realizzato un esempio di art sharing dall'artista JBRock .  L'opera "Moleskine, il tuo universo", è stata realizzata su un muro di 12 metri, ed è composta da 960 classici taccuini Moleskine, gli stessi usati correntemente dai writers per preparate gli sketch dei loro lavori e chiamati appunto Black Book.
I taccuini possono essere acquistati singolarmente e verranno spediti agli acquirenti al termine della mostra.