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sabato 19 agosto 2017

SCULTURE MODERNE ALLA VENARIA REALE (fino al 4/2/2018)



Floriano Bodini "Volo di colombe" 1997 - Bronzo

Dopo il successo delle precedenti edizioni, la Venaria Reale ripercorre con Sculture moderne alla Venaria Reale un nuovo percorso dedicato a tredici tra i più affermati maestri della scultura italiana e non  del XX secolo. 
La rassegna presenta una ventina di lavori che tracciano il percorso dell'opera plastica italiana dagli anni Trenta fino ai giorni nostri.
Quest'anno i tredici protagonisti (Floriano Bodini, Paolo Borghi, Piergiorgio Colombara, Pietro Consagra, Giuliana Cunéaz, Paola Delle Monache, Giuseppe Maranello, Francesco Messina, Augusto Perez, Arnaldo Pomodoro, Antonietta Raphael Mafai, Giuseppe Spagnolo, Giuglio Vangi) raccontano oltre ottant'anni di arte italiana dal 1931 al 2015.
Si parte con l'opera di Francesco Messina "Giovinetto nuotatore" del 1931, soggetto caro allo scultore realista considerato dalla critica tra i più grandi scultori figurativi del Novecento italiano insieme a Giacomo Manzù, Arturo Martini e Marino Marini che guardava all'arte classica aggiungendo ai suoi corpi una carnalità di natura espressionista (è colui che ha realizzato il cavallo della RAI).
L'opera "Fuga da Sodoma" è della scultrice Antonietta Raphael Mafai esponente della Scuola romana, un lavoro che l'artista iniziò nel 1935 ma completò con una fusione in bronzo soltanto nel 1968.
Aggiungi didascalia
Gli anni Ottanta e Novanta sono rappresentati dai lavori di Augusto Perez "La Notte (Edipo e la Sfinge)" (1982-1982) e dall'opera in bronzo "Bifronte uno" realizzata da Pietro Consagra nel 1995

La Notte (Edipo e la Sfinge) - bronzo

La Notte (Edipo e la Sfinge) - particolare
Bifronte uno - bronzo
Degli anni Duemila è l'opera "Le Alpi" di Paolo Borghi che bene si inserisce nel paesaggio che circonda la residenza sabauda


Le Alpi 2003 - bronzo
mentre l'affermato scultore Giuliano Vangi  che tra le numerose opere ha realizzato il nuovo altare e l'ambone del Duomo di Pisa è rappresentato dall'opera "Momenti".
Momenti 2013 - granito

L'audace carena 2007 - bronzo
Di Piergiorgio Colombari è il lavoro "L'audace carnea" realizzato nel 2007. L'artista genovese è capace di trasformare in leggero ciò che nasce pesante attingendo la sua arte dal magazzino del silenzio e della contemplazione, del passato e della memoria, del primitivo e dello spirituale. Tutti i lavori di Colombari testimoniano un'abilità tecnica da artigiano, che si rivela in forme poetiche di grande sensibilità, che gentilmente impongono la loro presenza nello spazio.
"Il gatto dorme rotondo" ,  è l'opera creata nel 2009 per una mostra ai giardini di Boboli a Firenze da Giuseppe Maranello. 


Presenti nel percorso un ciclo di sculture informali tra le quali "Attrazione magnetica" - lavoro in marmo di Carrara  -realizzato nel 2008 dalla scultrice Giuliana Cuneaz che trasporta il visitatore nella pura astrazione di stampo minimalista.


Molte altre sono le sculture da scoprire nel meraviglioso scenario della Reggia di Venaria.



martedì 1 agosto 2017

GIOVANNI BOLDINI - La mostra alla Reggia di Venaria fino al 28 gennaio 2018

Giovanni Boldini nacque a Ferrara nel 1842 e sin da giovanissimo provò una spiccata insofferenza verso l'ambiente provinciale della sua città natale.
A vent'anni, già consapevole del proprio talento, decise di trasferirsi a Firenze alla ricerca di nuove occasioni di ispirazione. La città, negli anni sessanta dell'Ottocento, era la capitale artistica italiana, luogo di scambi culturali e meta dei più importanti pittori europei, in particolare francesi.
Telemaco Signorini - Combs-la-Ville 1873
Bolidi partecipò al clima rivoluzionario e risorgimentale dell'epoca diventando  amico di Cristiano Banti, Vito D'ancona Telemaco Signorini, e poi di Michele Gordigiani, il più affermato ritrattista di Firenze. 
Questi pittori, come lui, erano tutti insofferenti alle rigidità dell'accademia ed avevano da poco formato il gruppo dei macchiaioli.  Durante questi anni di straordinaria creatività, Boldini acquisì una solida base luministica che verrà poi sviluppata nella sua successiva cifra pittorica francese.
Marina a Castiglioncello 1863-1866
La luce potente della macchia, con le sue forti contrapposizioni chiaroscurali, è infatti una sorta di ossatura compositiva dei suoi successivi cambiamenti stilistici.
I macchiaioli, già dal 1856, erano impegnati in un processo di modernizzazione della pittura basato sull'osservazione della natura, da rendere nella sua essenzialità espressiva attraverso una potente contrapposizione di luci ed ombre, capaci di trasmettere vitalità e verosimiglianza al soggetto.
Bolidi tuttavia non si sentì mai del tutto integrato nel gruppo e passò dal modus operandi tipico dei macchiaioli alle sue sferzanti sciabolate  di colore in grado di creare movimento e vitalità.
Statua nel parco di Versailles 1893
Affascinato dalle grandi metropoli europee e dagli ambienti eleganti, l'artista ebbe sempre la convinzione di dover uscire dalla provincia e da Firenze, lontano da quel mondo che avrebbe limitato le sue ambizioni artistiche e di vita.
I suoi modi aristocratici, la vocazione alla mondanità e agli ambienti altolocati, oltre alle grandi prospettive di carriera e alla voglia di ottenere un riconoscimento economico adeguato al suo lavoro, lo convinsero che doveva trasferirsi nel cuore della città più dinamica e cosmopolita, dove accadeva tutto ciò che era rilevante: Parigi.
Berthe che legge una dedica
su un ventaglio  1878
Nel 1871, dopo un breve soggiorno a Londra, Boldini si trasferì definitivamente a Parigi dove conobbe Berthe, sua futura modella e con la quale intraprese una storia d'amore che durò più di dieci anni.
Nello stesso periodo iniziò una proficua collaborazione con il mercante Goupil, il gallerista più importante ed internazionale dell'epoca. Bolidi, forte della sua formazione artistica maturata negli anni precedenti, dimostrò una straordinaria versatilità interpretativa che gli permise di affermarsi subito fra le fila degli artisti della Maison Goupil.
La collaborazione professionale con Goupil si rivelò molto proficua per Boldini, che si esprimeva con uno stile fortemente cromatico, con pennellate minuziose e vibranti, capaci di restituire ai soggetti una vitalità e un dinamismo sconosciuti fino ad allora.


Signora con ombrellino (o parasole) 1876
Fin dal 1878 la maggior parte delle opere erano di piccolo formato e il tema ironico e allegro delle scene in costume apparteneva ad un passato giocoso e lieve


Coppia in abito spagnolo con due pappagalli 1873
in seguito, terminato il periodo della pittura alla maniera settecentesca sostenuta dalla richiesta del mercato, il suo stile si avvicinò al gusto emergente.
Sono gli anni dell'impressionismo, al quale Boldini non aderirà, quantomeno formalmente: lui è un pittore moderno che con la sua pennellata veloce aggiunge vita alla vita, ma allo stesso tempo è anche un artista classico, in quanto i suoi colpi di pennello sono una rappresentazione della verità o della natura che permettono di cogliere l'attimo fuggente ma allo stesso tempo, gli consentono di fermare l'istante.
Egli non imita e, anche se nei primi anni settanta coglie le innovazioni del nuovo movimento artistico, ed in particolare la tensione luministica tipica del primo impressionismo, la sua pittura presenta effetti vaporosi e moderni, appresi dalla visione delle opere di William Turner durante un precedente soggiorno inglese.


Venezia, Punta della Dogana
Nel clima di stimolante dialogo artistico della Parigi di fine Ottocento, stringe un rapporto di stima ed amicizia con Edgar Degas


Degas
Bolidi 


Il periodo della giovinezza parigina di Boldini è caratterizzato anche dall'incontro con un'altra figura fondamentale, la contessa Gabrielle de Rasty, una donna bella, nobile e spregiudicata, che rappresenta per lui l'opportunità d'inserimento diretto nell'ambiente aristocratico parigino. Moglie del conte Constantin de Rasty, Gabrielle conosce Boldini nel 1974 e con lui intreccia un'intensa relazione sentimentale che durerà due anni. 


La contessa dei Rasty coricata 1880
Grazie a lei e alle sue conoscenze e relazioni, Boldini aumenta considerevolmente la sua produzione artistica.
La vitalità di Parigi colpisce fortemente la fantasia dell'artista che ne descrive tutti gli aspetti esaltanti e spettacolari.
Boldini coglie la dinamica della rappresentazione istantanea, della scintilla della vita irripetibile e fugace prediligendo gli interni e la ricerca della mobilità della bellezza.
Tra la fine dell'Ottocento ed i primi del Novecento Boldini apre i suoi orizzonti, l'artista è affascinato dai riti urbani alimentati dalla forza della storia che sta costruendo il mito del progresso e della scienza.
In alcune opere Boldini sembra anticipare il Futurismo e allo stesso tempo riesce a cogliere alla perfezione il motivo dal vero.


Corse a Longchamp
La sua pittura si basa su una velocità di esecuzione più specifica di quella degli impressionisti, perché giocata soprattutto sulla figura umana, sulla donna che viene sottratta alla quotidianità per essere trasfigurata in una condizione regale, di divinità terrena che esprime fascino e bellezza.


Ritratto di Mme Segman 1883

Ritratto di Signora con
cagnolino bianco 1925






























Con la sua pittura Boldini ha saputo rappresentare il sapore di un'epoca attraverso ambientazioni appena suggerite ma in grado di raccontare, nel breve spazio di una tela, una società volubile, allegra e spensierata, ma ormai avviata al tramonto.
La prima guerra mondiale chiuderà il periodo glorioso della Bella Epoque decretando la fine di un'epoca che lascerà spazio alla modernità delle avanguardie.