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venerdì 16 gennaio 2015

CHAGALL





Al Palazzo Reale di Milano fino al 1 febbraio 2015 sono in mostra
200 opere di Marc Chagall: forse la più grande retrospettiva mai dedicata in Italia al pittore Russo (il suo nome era Moishe Segal)

  


Si possono ammirare dipinti che fanno parte della collezione degli eredi (alcuni mai esposti prima) ma anche quadri provenienti da musei di tutto il mondo che ripercorrono tutta la sua produzione artistica.
Chagall, morto quasi novantottenne, si è costruito un linguaggio artistico inconfondibile fatto di poetica, fantasia e ricordi.
Molti  i dipinti di Vitebsk suo villaggio natio che non dimenticherà mai infatti continuerà a dipingerlo durante il suo soggiorno in Francia (è Parigi a partire dal 1910) 


Sopra Vitebsk - 1914
e anche in America dove si rifugerà nel 1941 per sfuggire al nazismo.
Nei suoi quadri sono molto evidenti i contatti con le avanguardie europee del Novecento: l'influenza del cubismo e l'utilizzo sapiente


Nudo con pettine - 1911/12


Io e il mio villaggio - 1912
dei colori che rielabora traendo spunto dai fauves pur mantenendo la tanto amata tradizione popolare popolare  russa ed ebraica.







Le emozioni della sua vita Chagall le rappresenta tutte a partire dal suo rapporto con Bella Rosenfeld sua prima moglie.
Marc e Bella
Dipinge paesaggi che esprimo la tranquillità vissuta durante la luna di miele

Il poeta disteso - 1915

la tenerezza delle ricorrenze
Il compleanno - 1915








Le fragole - 1916





la vita famigliare 












e le tragedie del '900
Il guanto nero 1923 1948
La caduta dell'angelo - 1923 1933 1947









 
Un trionfo di colori sono i fiori di Francia che riflettono nelle opere la giosità dell'incontro di Chagall con la Costa Azzurra. E' infatti nel periodo 1925-1931 che dipinge quadri che fanno sentire il calore della campagna soleggiata ed esaltano la luce dei luoghi in cui soggiorna 
Bella con un libro e un vaso - 1926

La coppia a Saint Paul - 1968
Ritratto di Vava - 1953/1956
e tornerà a ridipingerli al suo ritorno a Nizza (1951-1975) dove incontrerà Valentina Brodsky (Vava)  che sposerà il 12 luglio 1952 (fu la figlia Ida a fargliela conoscere)
Ida Chagall e suo padre
Vava e Marc



Nella sua lunga vita Chagall si occupò anche di teatro prima sviluppando la sua vena creativa a confronto con i grandi miti del teatro russo come Gogol, poi in qualità di interprete, regista e coordinatore con il teatro ebraico dove trasformerà in immagini l'aspetto più caratteristico della cultura ebraica: il senso dell'humour
 
Il violinista verde - studio per il teatro Ebraico - 1917
Durante la guerra l'arte rimane per Chagall la risorsa estrema che lo salverà dalla disperazione. L'incontro con la musica e le commissioni per i balletti di Aleko di Rachmaninoff e per l'Uccello di fuoco di Stravinsky, renderanno concreta la passione della sua vita per la musica.
Negli anni sessanta e settanta arriveranno poi le commesse monumentali per opere pubbliche, affreschi, mosaici e vetrate e soprattutto quelle per l'Opera Garnier di Parigi o per il Lincoln Art Center del Metropolitan di New York
 
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Trionfo della musica - 1966