Al Palazzo Reale di Milano fino al 1 febbraio 2015 sono in mostra
200 opere di Marc Chagall: forse la più grande retrospettiva mai dedicata in Italia al pittore Russo (il suo nome era Moishe Segal)
Si possono ammirare dipinti che fanno parte della collezione degli eredi (alcuni mai esposti prima) ma anche quadri provenienti da musei di tutto il mondo che ripercorrono tutta la sua produzione artistica.
Chagall, morto quasi novantottenne, si è costruito un linguaggio artistico inconfondibile fatto di poetica, fantasia e ricordi.
Molti i dipinti di Vitebsk suo villaggio natio che non dimenticherà mai infatti continuerà a dipingerlo durante il suo soggiorno in Francia (è Parigi a partire dal 1910)
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Sopra Vitebsk - 1914 |
e anche in America dove si rifugerà nel 1941 per sfuggire al nazismo.
Nei suoi quadri sono molto evidenti i contatti con le avanguardie europee del Novecento: l'influenza del cubismo e l'utilizzo sapiente
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Nudo con pettine - 1911/12 |
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Io e il mio villaggio - 1912 |
dei colori che rielabora traendo spunto dai fauves pur mantenendo la tanto amata tradizione popolare popolare russa ed ebraica.
Le emozioni della sua vita Chagall le rappresenta tutte a partire dal suo rapporto con Bella Rosenfeld sua prima moglie.
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Marc e Bella |
Dipinge paesaggi che esprimo la tranquillità vissuta durante la luna di miele
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Il poeta disteso - 1915
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la tenerezza delle ricorrenze
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Il compleanno - 1915 |
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Le fragole - 1916 |
la vita famigliare
e le tragedie del '900
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Il guanto nero 1923 1948 |
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La caduta dell'angelo - 1923 1933 1947 |
Un trionfo di colori sono i fiori di Francia che riflettono nelle opere la giosità dell'incontro di Chagall con la Costa Azzurra. E' infatti nel periodo 1925-1931 che dipinge quadri che fanno sentire il calore della campagna soleggiata ed esaltano la luce dei luoghi in cui soggiorna
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Bella con un libro e un vaso - 1926 |
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La coppia a Saint Paul - 1968 |
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Ritratto di Vava - 1953/1956 |
e tornerà a ridipingerli al suo ritorno a Nizza (1951-1975) dove incontrerà Valentina Brodsky (Vava) che sposerà il 12 luglio 1952 (fu la figlia Ida a fargliela conoscere)
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Ida Chagall e suo padre |
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Vava e Marc |
Nella sua lunga vita Chagall si occupò anche di teatro prima sviluppando la sua vena creativa a confronto con i grandi miti del teatro russo come Gogol, poi in qualità di interprete, regista e coordinatore con il teatro ebraico dove trasformerà in immagini l'aspetto più caratteristico della cultura ebraica: il senso dell'humour
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Il violinista verde - studio per il teatro Ebraico - 1917 |
Durante la guerra l'arte rimane per Chagall la risorsa estrema che lo salverà dalla disperazione. L'incontro con la musica e le commissioni per i balletti di Aleko di Rachmaninoff e per l'Uccello di fuoco di Stravinsky, renderanno concreta la passione della sua vita per la musica.
Negli anni sessanta e settanta arriveranno poi le commesse monumentali per opere pubbliche, affreschi, mosaici e vetrate e soprattutto quelle per l'Opera Garnier di Parigi o per il Lincoln Art Center del Metropolitan di New York
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Trionfo della musica - 1966 |