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domenica 18 ottobre 2015

Le Déjeuner sur l'herbe - Claude Monet

Nonostante questa sia l'opera giovanile di Monet più importante, la sua storia ha aspetti ancora poco chiari.
Nella primavera del 1865 Monet parte per Chailly dove si stabilisce con la fidanzata Camille Doncieux e comincia a lavorare a studi di un paesaggio nella foresta entro cui ambientare la scena di un pic-nic: questi studi mostrano una totale padronanza nella resa degli effetti della luce naturale, ma sono opere preparatorie ai fini di un dipinto talmente gigantesche (cm. 400 x 600) che poteva essere condotto a termine soltanto in studio.
Frédéric Bazille (suo amico e pittore anche lui) posò per tutte le figure maschili, Camille per quelle femminili.
Dopo una serie di studi dal vivo Monet, tornato a Parigi in settembre, inizia a dipingere il grande quadro in atelier. Tuttavia dopo alcuni mesi nell'aprile del 1866, interrompe i lavori: non avrebbe fatto più in tempo ad ultimare l'opera per presentarla al Salon, ed è verosimile che la versione più piccola del quadro (oggi conservata al Museo Pushkin di Mosca)


costituisca un tentativo in extremis compiuto da Monet per esporre almeno una versione del dipinto, di dimensioni assai contenute (cm. 130 x 181).
Dopo l'esecuzione del quadro del Pushkin l'originale  venne rimaneggiato, infatti il personaggio maschile del gruppo centrale (seduto a sinistra) non somiglia più al lungo ed allampanato Bazille, ma si è fatto corpulento e più agghindato. Qualcuno vi ha voluto riconoscere un ritratto di Courbet, ma i baffi arricciati all'insù, gli abiti eleganti e la posa artificiale rendono la cosa improbabile.
Accanto a Manet, Courbet è tuttavia una delle fonti importanti del Déjeuner sur l'herbe: l'idea di figure nel paesaggio declinate nella scala monumentale propria della pittura di storia è, inizialmente, un'idea courbettiana,e l'affollamento dei personaggi in primo piano fa pensare a 
Un funerale a Ornans (1849-50).
Da quanto riferiscono le fonti sembra che il più anziano pittore avesse avanzato qualche dubbio sulla validità generale del suo quadro ed avesse indotto Monet ad apportavi dei cambiamenti rivelatisi poi insoddisfacenti.
Il giudizio non totalmente positivo di Courbet potrebbe spiegare perché Monet abbia deciso di abbandonare il grande quadro senza più mettervi mano. Altra motivazione potrebbe essere la differenza avvertita da Monet tra la pittura all'aria aperta e la pittura in studio, rispetto a cui qualche tempo dopo troverà una soluzione.
La Colazione sull'erba rimane in possesso di Monet per più di dieci anni prima di essere dato nel 1878 a uno dei padroni di casa del pittore come pegno per un affitto non pagato.
Il quadro lasciato in cantina, all'umido, presumibilmente piegato o arrotolato, si danneggia. Monet lo recupera solo nel 1884 e in questo momento, probabilmente, elimina le parti danneggiate dalla lunga permanenza in condizioni sfavorevoli e conserva solo due frammenti in buono stato: la parte centrale con il picnic, e un secondo frammento con tre figure, una maschile e due femminili, originariamente situate sul lato sinistro della composizione.
Queste due porzioni, ora conservate al Musée d'Orsa a Parigi, sono quanto ci resta del grande capolavoro  e quindi per comprendere l'aspetto generale dell'opera bisogna riferirsi alla versione del Museo Pushkin di Mosca.