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giovedì 15 ottobre 2015

MONET a Torino (GAM 2/10/15-14/2/16)




Alla Gam di Torino dal 2 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016 (prorogata al 14/2/2016) la mostra Monet Dalle Collezioni del Musée D'Orsay.
Un'esposizione di opere che consente di mettere a fuoco alcuni tratti decisivi della complessa evoluzione del percorso artistico di Claude Monet, evidenziando la varietà e la qualità della sua tecnica pittorica, concentrando lo sguardo su temi e innovative soluzioni che ne hanno fatto uno dei padri dell'arte moderna.
Nato a Parigi il 14 novembre 1840, cresciuto a Le Havre, dove la famiglia si trasferisce poco dopo la sua nascita, Monet muove i primi passi nel solco della tradizione sotto la guida di un allievo di J.L. David maestro del neo-classicismo, ma è sotto la guida di E. Boudin che scopre la pittura.
Vicino ai pittori della Scuola di Barbizon, che intende trasformare il paesaggio di ispirazione classica in una rappresentazione più realistica della natura, Boudin fa scoprire a Monet la pratica della pittura en plein-air, che allora si sta diffondendo.
Fin dagli esordi Monet si inserisce nella linea di Courbet e dei pittori naturalisti, ammirando al contempo l'atmosfera dei dipinti di Corot.
Nei suoi dipinti riecheggiano colori caldi tipici della  tavolozza della scuola degli artisti di quel periodo.

Aia in Normandia - 1863
Dopo aver studiato a Parigi nell'atelier del pittore svizzero Charles Gleyre dove stringe amicizia con Renoir e Bazille, nel 1865 Monet partecipa per la prima volta al Solon ufficiale, l'esposizione annuale nella quale vengono presentati gli artisti. Sono ammessi due paesaggi che vengono notati dalla critica.
Osservando i suoi lavori si scopre come nel tempo la sua carriera è ritmata sui luoghi che abita nel corso della sua vita e che diventano i punti cardinali delle suo esperienze pittoriche.
Nel 1864 è a Honfleur, tra il 1869 e io 1870 è a Louvencienne dove dipinge con Pizarro, ma questo per lui è un periodo di difficoltà: le sue opere sono rifiutate dalle giurie dei Salon e le sue finanze sono molto scarse per la mancata vendita dei suoi dipinti.
Nel 1870 con la compagna Camille Doncieux che nel 1867 gli ha dato un figlio, si trasferisce in Inghilterra dove ritrova Pizarro che gli fa conoscere il mecenate e mercante d'arte Paul Durand-Ruel che lo aiuterà economicamente acquistando alcune sue opere. Poi visita l'Olanda.
Di ritorno dall'Inghilterra Monet il 21 dicembre 1871 si stabilisce ad Argenteuil (vicino a Parigi) meta delle competizioni nautiche iniziate nel 1867 con l'Esposizione Universale e luogo nel quale la buona società parigina si reca per rilassarsi e praticare le attività sportive sulle rive della Senna. Qui può concentrare la sua ricerca sulla rappresentazione dell'acqua e dei riflessi nei differenti momenti del giorno o delle stagioni

e per realizzarli al meglio acquista una barca che utilizza come Studio 
Il battello studio di Monet (quadro non presente in mostra)
Il suo ritorno in Francia lo vede tra i protagonisti della prima mostra impressionista del 1874 dove espone, tra le altre, la tela Impression, solei levant (Impressione, sole nascente) che ispirerà il nome del movimento pittorico (opera non presente in mostra)


Nel 1875 dipinge La rue Montorgueil: il quadro, molto innovativo, mostra una veduta di un paesaggio urbano osservato da una certa distanza, il pittore non si mischia alla folla ma si limita ad osservarla da una finestra. Lo sguardo inedito ed i tocchi guizzanti che presentano la folla in modo non analitico, dimostrano come  Monet si stia affrancato dalla pittura di storia fino ad allora praticata nella quale era la figura umana ad essere protagonista. 
Con questo quadro l'artista rivela un aspetto nascosto della modernità: il pittore è diventato reporter.
Costretto a lasciare Argenteuil all'inizio del 1978, si stabilisce provvisoriamente a Parigi, dove nasce il secondo figlio ed in seguito si trasferisce a Vétheuil dove si interessa alla vita rurale, lontano dai tumulti della città.
Vétheuil non è luogo di villeggiatura come Argenteuil, è un paesino che offre una natura intatta: si interessa ora alla vita rurale e al fascino del succedersi delle stagioni.
Qui la sua pittura, sempre en plein air ed eseguita spesso a bordo della sua barca, si concentra sulla chiesa del paese situata sulle rive della Senna. 
L'artista studia la chiesetta sotto diverse angolazioni,



ne moltiplica gli angoli e le atmosfere: è l'inizio degli studi reiterati sullo stesso soggetto, elemento che prefigura il suo lavoro sulle serie che realizzerà  più tardi

Cattedrale di Rouen
Cattedrale di Rouen 















Vétheuil abita una casa sufficientemente grande che accoglie la sua famiglia e quella del suo collezionista Ernest Hoschedé, che tante volte lo aveva aiutato, ma che ora versa in grande difficoltà economica a causa di un rovescio finanziario.
Ma il soggiorno a Vétheuil è  purtroppo funestato da un lutto: suo moglie Camille muore di cancro il 5 settembre 1879. La ritrae sul letto di morte ed il volto di Camille sembra fondersi con i suoi paesaggi
Camille sul letto di morte 
Anche se rattristato dalla scomparsa della moglie, questo  è l'anno che segna l'inizio del successo commerciale delle opere Monet infatti all'inizio degli anni ottanta, grazie soprattutto al sostegno di mercanti come Paul Durand-Ruel, riesce a trarre sempre maggiore fortuna economica dalla sua pittura.
Dopo la scomparsa dell'amata Camille sarà la moglie di Hoschedé ad aiutarlo con i bambini e sarà con lei che a dicembre del 1881  si stabilisce a Poissy rendendo pubblica la loro relazione.
Nel 1883 Monet decide di trasferirsi a Giverny, che espolererà in ogni suo angolo, come già aveva fatto ad Argenteuil e a Vétheuil.
Il superamento dei problemi finanziari gli permette di intraprendere molti viaggi, nel corso dei quali può mettere alla prova la sua tecnica con luci differenti, come quella delle coste della Normandia o della Costa Azzurra.
Nel 1883-84 è nel sud della Francia ed in Italia: arriva con Renoir ad Aix-en-Provence, dove incontrano Césan e in seguito andranno a Genova, poi da solo visiterà Bordighera e Mentone.
La visita di Bordighera lo incanta, la definisce "un paradiso terrestre" per i suoi giardini lussureggianti che svilupperà poi nel suo giardino di Giverny.
E' particolarmente attratto dalle ville di Bordighera costruite da Charles Garnier l'architetto dell'Opéra di Parigi che saranno il soggetto di alcuni suoi quadri


Valla di Bordighera - 1884
Etretat, la Manneporte riflessi sull'acqua - 1885
ma gli piace anche ritornare in luoghi che sono già stati oggetto dei suoi quadri, come Etretat in Normandia o in Olanda patria di G. B. Jongkind pittore che lui definisce il suo vero maestro ("... è a lui che devo l'educazione definitiva del mio occhio" C.Monet)


    Campi di tulipani con il mulino a vento Rijnsburg - 1886 

La sperimentazione dell'evoluzione della sua tecnica pittorica lo porterà a dire: "... la nostra povera tavolozza non riesce a rendere i colori dei tulipani..."
Monet alterna così i viaggi ai tranquilli soggiorni in famiglia, nella sua proprietà di Giverny acquistata nel 1890 cui dedica incessanti cure per abbellirla.
Con il trascorre degli anni la sua trascrizione del mondo in pittura si farà sempre più personale, tanto nella forma che nei colori e si allontanerà sempre di più dall'esatta trascrizione della percezione.
L'armonia che caratterizza ora la sua pittura la avvicina alla musica e ai suoi principi e Monet, dopo una prima esposizione di covoni presso la galleria di Durand-Ruel nel 1891, giunge a sintetizzare il principio della serie.
Da allora in poi i temi si succederanno: i Pioppi, oppure  vedute di Venezia e di Londra. Quest'ultima in particolare  lo attrae per l'effetto della luce nello smog tanto che nella sua produzione artistica tra il 1900 e il 1904 si annoverano 37 dipinti che rappresentano vedute della città



Londra, il Parlamento effetto del sole - 1904

Nello spingere questo principio verso formati sempre più grandi, che sfoceranno nel ciclo delle Ninfee del Musée de l'Orangerie a Parigi, donato allo Stato francese per celebrare la vittoria del 1918, Monet si presenta come uno dei padri della pittura moderna.
Il grande maestro morirà per un tumore il 5 dicembre del 1926 all'età di ottantasei anni.