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lunedì 26 febbraio 2018

RENATO GUTTUSO - L'arte rivoluzionaria nel cinquantenario del '68



Alla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino è in mostra la pittura di Renato Guttuso (Palermo 1911 - Roma 1987), figura importante dell'arte italiana del secondo Novecento e centrale nel dibattito che ha riguardato i rapporti tra arte e società che, nel secondo dopo guerra, ha  accompagnato in modo significativo un ampio tratto del suo cammino.
Balcone - 1942
Impegnato per l'affermazione di un'arte e di una cultura che fossero investite non solo di valore estetico ma anche politico e civile, l'artista ha sempre messo  al centro dei suoi interessi l'uomo, in tutto ciò che fa, nei suoi gesti quotidiani come accendersi una sigaretta, leggere un giornale, affacciarsi da un balcone, aprire una porta, mangiare e dormire. Ma il suo interesse per l'uomo si evidenzia maggiormente quando questi si unisce ad altri uomini nelle svariate circostanze in cui si articola la vita collettiva moderna: le forme di ribellione o di gioia, di violenza o di attivismo. Le stragi, i massacri, le rivolte, i balli popolari, le spiagge brulicanti, i comizi


Comizio di quartiere - 1975
sono questi i temi ricorrenti della sua pittura, in cui la folla appare esclusiva protagonista. La figurazione per l'artista diventa una necessità primaria, parte integrante della sua concezione della realtà, prima ancora che scelta estetica. Egli è stato figurativo perché voleva comunicare, rappresentare, parlare agli uomini in modo esplicito, esprimendo sensazioni precise. Per Guttuso, insomma, non esisteva interiorità separata da verità esteriore.
Cucitrice - 1947
Una figurazione  moderna che aveva saputo assimilare, dal cubismo in avanti, quanto di valido vi era nella ricerca contemporanea.
Ciò che Guttuso voleva era colpire il cuore della realtà, coglierla senza elaborati pensieri o giri di parole e per arrivare al suo scopo si è servito di qualsiasi mezzo e anche di scorciatoie. In questo sta la ragione della maniera urtante e persino brutale di deformare un volto, un corpo, un oggetto, della violenza dei suoi particolari scorci.


Marsigliese contadina - 1947
Sono modi che nascono dalla sua ispirazione, dalla sua necessità di rappresentare il vivere e l'agire.
Non slegato dai valori grafici è il colore che insiste particolarmente sui rossi e sui gialli; un colore diretto, spesso dissonante, aspro, ma anche fresco, dolce, brillante: un colore privo di approssimazioni e di velature.

La nuvola rossa - 1966
L'esposizione della GAM considera la ricerca condotta dall'artista per circa quarant'anni (dalla fine degli anni Trenta al 1975) presentando sessanta opere provenienti da importanti musei e collezioni pubbliche e private europee tra cui primeggiano alcune delle più significative tele di soggetto politico e civile.
Dipinti come Fucilazione in campagna (1938) con cui commemora la fucilazione di Federico Garcia Lorca e condanna i delitti franchisti nella guerra di Spagna, o Marsigliese contadina (1947) e La zolfara (1953) 



per dare voce alle lotte proletarie per il lavoro e la giustizia sociale, o Documentario sul Vietnam (1965) per denunciare le brutalità e le violenze compiute dalle politiche imperialiste nel sud-est asiatico, o Gli addii di Francoforte 
(1968) per testimoniare solidarietà verso le battaglie ingaggiate dai movimenti giovanili del Sessantotto. 
Tutte pagine di un libro che Guttuso ha tenuto costantemente aggiornato per produrre un'arte sempre fortemente coinvolta con le questioni del proprio tempo.
Accanto alle opere di ispirazione politica e sociale, anche di grandi dimensioni,

Funerali di Togliatti - 1972  (particolare)
la mostra presenta un panorama significativo dell'esperienza dedicata dall'artista al trattamento dei soggetti tradizionali come: ritratti,


Ritratto di Mario Schifano - 1966

nature morte


La finestra blu - 1940/41


Natura morta con lampada - 1940
paesaggi, nudi, scene di conversazione al fine di dimostrare la ricchezza del repertorio espressivo della pittura dell'artista e la varietà della sua sperimentazione nei diversi ambiti durante la sua carriera: dalle contaminazioni dell'espressionismo visibili nei dipinti degli anni '40, alle sperimentazioni postcubiste e di matrice picassiana, al codice realista degli anni '50 che utilizza per realizzare una pittura di ispirazione e di destinazione "popolare".
Oltre ai dipinti vengono presentati opere inedite e raramente esposte come studi

Studio per la crocifissione -1940
bozzetti, disegni
Studio per "Uccisione del
capolegna" 1947




Ritratto di Togliatti (studio per i funerali di Togliatti) - 1972

dipinti su carta


Fucilazione di partigiani - 1952
che introducono il visitatore nello spazio riservato allo studio e alla realizzazione dei pensieri ideativi dell'autore e gli permettono di scoprire la molteplicità dei temi su cui Guttuso ha operato nella sua pittura.