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martedì 5 gennaio 2016

MATISSE e il suo tempo






A Palazzo Chiablese fino al 14 maggio 2016 la mostra dedicata al grande artista Matisse, precursore delle avanguardie del suo tempo e padre del Fauvismo, movimento artistico anticonformista per quell’epoca di cui diventa il capofila insieme a Derain e Marquet dopo l’esposizione nel 1905 al Salon d’Automne, “ delle opere “Donna con Cappello”e la «Joie de Vivre».  

Donna con cappello - 1905
(non presente in mostra)


Gioia di vivere - 1905
(non presente in mostra)




L'esposizione mette al centro l'artista in relazione al suo tempo, vengono infatti presentate 50 opere di Matisse in dialogo con 47 opere di artisti a lui contemporanei quali Picasso, Renoir, Modigliani, Mirò, Derain, Braque, Bonnard, Marquet, Valminnck Léger, Griz, provenienti dal Centre Pompidou di Parigi. 
Dunque uno spazio storico e artistico in cui dialogano tra loro esponenti di primo rilievo che, nella ricerca itinerante di una propria identità artistica, inevitabilmente finivano per confrontarsi e influenzarsi nelle reciproche fonti di ispirazione e scambi artistici e culturali da cui nasceranno poi grandi sentimenti di amicizia fraterna ma anche di grande rivalità, come quella che da sempre ha contraddistinto la relazione tra Matisse e Picasso conosciuticisi ai primi del '900 nel salotto di Gertrude Stein.
Confrontando le tele esposte si possono cogliere le influenze e le fonti comuni di ispirazioni e visualizzare momenti artistici fino ad ora poco studiati come il modernismo degli anni quaranta e cinquanta o i movimenti degli anni sessanta poco conosciuti come quello francese Support/Surface e cogliere le influenze che questi ultimi hanno ricevuto dalle opere di Matisse.
La mostra è suddivisa in dieci sezioni e presenta l'opera del pittore dai suoi esordi fino alla sua scomparsa negli anni Cinquanta e alle ultime carte dipinte e ritagliate. 
1^ sezione - I MOREAU
Arrivato a Parigi per studiare Legge, scopre però la sua passione per la pittura e diviene allievo del pittore simbolista Gustave Moreau  all'Ercole des Beaux-Arts insieme ad A. Marquet, C. Camin, H. Manguin. Questi pittori, accomunati dall'insegnamento impartito dall'atelier più liberale di Parigi, dipingono una serie di quadri da medesimi soggetti (modelli in studio o sessioni di copie di dipinti del Louvre, vedute sulla Senna o caffettiere)
La caffettiera - 1902  A. Marquet
Natura morta con cioccolatiera 1900-902 H. Matisse
2^ sezione - IL FAUVISMO
Un soggiorno nel Midi, a Collioure (Catalogna francese) nell'estate 1905, segna l'inizio dell'avventura del fauvismo  a questo periodo appartengono Autoritratto di Matisse e Il sobborgo di Collioure di Derain






3^ sezione - MATISSE E IL CUBISMO
Matisse, che si era vivamente opposto alla svolta cubista di Braque nel 1908 e alla sua amicizia con Picasso, ammetterà tuttavia molto più tardi che "il cubismo deriva da Cézanne" il quale diceva “Bisogna trattare la natura attraverso il cilindro, la sfera, il cono, il tutto messo in prospettiva...". Nel settembre 1914 Matisse, non essendo stato chiamato alle armi, parte per Collioure e vi ritrova Juan Gris. I dipinti che esegue sono fortemente segnati dalla riflessione condotta da Picasso, Braque e Gris a partire dagli anni 1909-1910. Matisse dipinge finestre in cui la tela, quasi astratta, sembrerebbe incompiuta e ritratti come quello dell'attrice Greta Prozor del 1916 
Porta-finestra a Collioure - 1914
nel quale  si ravvisa una pittura schematica e geometrica ed i colori riflettono il dramma delle prima guerra mondiale.
Espressione dell'interpretazione personale del cubismo con echi del cloisonnisme è il ritratto di Marguerite prima figlia di Matisse alla quale chiese il permesso vista la particolarità dell'esecuzione
Testa bianca e rosa - 1914

In mostra anche il pittore Gino Severini con il quadro "Autoritratto" del 1912 che pur essendo eseguito da un pittore futurista ha rimandi cubisti


4^ sezione - FIGURE E COLORI. GLI ANNI DI NIZZA
Dopo il tumulto degli anni parigini, alla fine del 1917, Matisse si stabilisce a Nizza offrendo a se stesso un nuovo inizio. In questa regione dal clima mite incontra Renoir, visita spesso lo studio di Maillol, stringe amicizia con Bonnard. Moltiplica i ritratti e le composizioni intimiste di figura, tornando ad attingere alle sue prime fonti, ossia all'impressionismo, con lo studio degli ultimi dipinti di Renoir e di Monet. Attraverso questo dialogo con i suoi predecessori, Matisse partecipa a modo suo al ritorno al classicismo degli anni Venti, al pari di Derain e Picasso.
4^ sezione - LE ODALISCHE
Ispirato dai suoi soggiorni in Marocco ed in Algeria, l'artista rivisita il tema esotico dell'odalisca.
La densità dell'ornamentazione e del colore caratterizza i dipinti di questo periodo; per lui ora si può parlare di successo anche in termini economici e di vera e propria moda. Attorno alle odalische di Matisse si viene a formare una corrente orientalista moderna attraverso la mediazione di Roger Bezombes e di Picasso
L'algerina - 1909 Matisse

Nudo con berretto turco - Picasso 1955
(particolare)
che con il quadro "Nudo con berretto turco" fa un omaggio a Matisse a pochi mesi dalla morte: pur mantenendo l'impronta della tecnica della scomposizione riprende gli occhi a mandorla, le sopracciglia folte, il corpo flessuoso e il colore, rappresentato dal copricapo ornato da un foulard dalle accese tonalità.
Dopo la morte di Matisse, lo stesso Picasso confiderà: "Quando Matisse è morto, mi ha lasciato in eredità le sue odalische, ed è questa la mia idea dell'Oriente, sebbene non ci sia mai stato."
6^ sezione - SOGNARE E DISEGNARE
Gli anni trenta segnano una punto di svolta nel lavoro di Matisse, la Fondazione Barnes gli chiede di realizzare un progetto decorativo sul tema della danza
In seguito a quella svolta radicale, il pittore reinventa il proprio disegno che diviene autonomo, stilizzato, quasi automatico. La liberazione del tratto, l'onirismo, la rappresentazione di semplici oggetti caratterizzano le opere grafiche prodotte in quegli anni da Matisse, Picasso, Masson, Mirò e addirittura Léger, tutti autori influenzati dallo stesso clima venato di surrealismo 
Il sogno - 1935 Matisse

La ballerina blu - 1930 Léger
7^ sezione - MODERNISMO. LA SVOLTA DEGLI ANNI 30
Dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, i grandi artisti figurativi, tra cui Matisse, Léger, Picasso e Dufy, mutano il proprio stile in direzione di un trattamento grafico più sciolto e schematico e di una tavolozza di colori primari che fanno eco al linguaggio modernista di  Le Corbusier (di cui è in mostra "Arbalete I - Londra 1953)  e di Mondrian.
Così i dipinti eseguiti da Matisse dopo la grande decorazione per Barnes ritrovano una nuova economia formale che oggi appare chiaramente legata all'estetica modernista degli anni Cinquanta, che trova le sue migliori espressioni nei seguenti quadri di Matisse e di Léger
Ragazza vestita di bianco, su sfondo rosso   1946
Il tempo  libero - Omaggio a Louis David - 1948-49
8^ sezione - LA NATURA MORTA
Natura morta con credenza verde
1928 - Matisse
Il genere della natura morta è per Matisse un imprescindibile strumento di autoriflessione. Influenzato dalle opere di Bonnard e Cézanne nelle celebri nature morte con arance, che secondo Apollinaire costituiscono la quintessenza della sua arte, Matisse dà vita ad un gioco di raffinati rimandi che si estende dalle Mele di Césan fino alle reinterpretazioni delle opere realizzate da Picasso come "Natura morta con caffettiera e candela" in cui mantiene alcuni elementi  dell'opera Matisse come l'arancia, la caraffa e il bicchiere.  
Natura morta con caffettiera e candela
1944 - Picasso
Si narra che due anni prima di dipingere il quadro Picasso avesse acquistato da un mercante una vecchia natura morta di Matisse e quest'ultimo, avendolo saputo, ogni anno gli inviava una cassetta di arance. Picasso le metteva in bella vista nel suo studio e a tutti coloro che si recavano in visita le mostrava dicendo: "sono le arance di Mattisse" e quindi nessuno osava mangiarle.
9^ sezione- LO STUDIO
Grande interno rosso - 1948
Gli anni Quaranta sono la stagione del ritorno alla pittura e degli interni di Vence, dopo un'operazione all'intestino che lo debilita molto. Sono interni in cui l'artista non è raffigurato ma se ne percepisce la presenza.
Gli atelier costituiscono un tema ricorrente anche presso parecchi artisti, tra cui Picasso (con il suo Lo studio - 1955), Dufy, Giacometti e Braque 
Atelier IX - 1952-1956 Braque
10^ sezione - IL LASCITO DI MATISSE ALL'ASTRATTISMO
A partire dal 1947, Matisse, rivisitando la tecnica del collage già utilizzato dai cubisti e dai dadaisti, inventa una nuova tecnica, il guazzo ritagliato, che gli permette di ritagliare "al vivo" nel colore . E' di questo periodo la serie di venti tavole colorate realizzate da Matisse con la tecnica dello stampino Jazz (1947) cui appartiene Icaro (tavola VIII)


La tecnica delle gauchos découpées ideate da Matisse avrà grande influenza sul lavoro degli artisti delle generazioni successive: gli espressionisti astratti come Rothko e Sam Francis, gli artisti di Support/Surface come Vincent Bioulès, Jean-Pierre Pincemin, Claude ViallatSimon Hantaï
Omaggio a Matisse 1992  Viallat
Meun - 1968 Simon Hantaï
Oceania, il cielo 1946 Matisse
e molti altri ancora.
La diffusione della sua opera negli Stati Uniti per merito di suo figlio, il mercante Pierre Matisse, le mostre dei lavori dell'estrema maturità in Francia e il complesso decorativo e architettonico della cappella di Vence (1949-1951), hanno permesso che quanto prodotto da Matisse influenzasse profondamente l'arte del XX e XXI secolo.
Nell'esposizione torinese c'è anche spazio per il Matisse scultore
e disegnatore, meno noto al grande pubblico



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“Ho lavorato per arricchire la mia intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell’arte plastica date dagli antichi maestri e dai moderni.”
Henri Matisse, Notes d'un peintre in “La Grande Revue”, 25 dicembre 1908