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domenica 10 maggio 2015

Da Kirchner a Nolde ESPRESSIONISMO TEDESCO 1905-1913


Marcella 1910 - Kirchner
La mostra Da Kirchner a Nolde ESPRESSIONISMO TEDESCO 1905-1913 sarà visitabile al Palazzo Ducale di Genova fino al 12 luglio 2015.
Quattro studenti del Politecnico di Dresda
E. L. Kirchner
E. Heckel



K. Schnudt-Rottluff
F. Bleyl
M. Pechstein
E. Nolde
a cui si aggiungeranno 

si ritrovarono uniti dagli stessi stimoli culturali: i colori di Van Gogh, il dramma nordico di Munch, il primitivismo dell'arte africana conosciuta al Museo Etnografico di Dresda
Otto Müller con la pipa 1913 - Kirchner
Ragazza che suona il liuto 1913 - Heckel
e le letture di Nietzsche ("L'uomo è una corda tesa tra la bestia e l'uomo nuovo, una corda che attraversa un abisso ... la grandezza dell'uomo sta nel suo essere un ponte e non un fine") e nel 1905 formarono il gruppo Die Brücke (Il Ponte).
Attraverso una comune visione del mondo, i componenti del gruppo criticavano e scardinavano le certezze borghesi della società industriale, che erano state l'elemento portante nella seconda metà del secolo precedente. Lo scopo era quello di rinnovare l'arte e insieme ad essa il mondo intero attraverso la pratica estetica.
Die Brücke è alle origini dell'espressionismo tedesco ed è da considerarsi un moto di ribellione contro il perbenismo e l'accademismo della cultura tedesca del primo Novecento. 
La pittura si caratterizzava per l'alterazione dello spazio e della prospettiva 
Donna distesa davanti allo specchio 1909 - Kirchner
la definizione di contorni netti e taglienti, spesso evidenziati da tratti di nero e l'impiego di tinte forti e contrastanti; nelle composizioni dominava spesso la figura umana sotto forma di nudo 
dove si percepiva  fra le figure anche lo spettro divoratore dell'uomo che è la città, la sofferenza  dell'essere che si insinua tra le sue vie e i suoi vicoli e che toglie il fiato con la sua frenesia, lasciando storditi e apatici.  I tratti dei nudi, specialmente quelli di Kirchner apparivano  intrappolati  fra la rigorosità delle linee e le tensioni dei piani mentre la cromia intensificava la forza espressiva dell'opera in sé e bene si esprimeva nei paesaggi 

Frontone rosso 1911 - Rottluff
nelle scene cittadine
Potsdamer Platz 1914 - Kirkner
e negli interni



Heckel e modella nello studio 1905 - Kirchner
Un aspetto fondamentale della loro attività fu la produzione grafica, di cui diventarono maestri, specie nella pratica della xilografia. Molto importanti a riguardo i lavori di Kirchner


Bagnanti tra le rocce bianche 1912 (xilografia a colori)
di Heckel
Franzi sdraiata 1910

di Pechstein 
Barche a vela 1912


La mostra spazia da olii su tela e su cartone a tempere, incisioni in legno, carboncini, pastelli e acquarelli su carta, litografie e acqueforti.
Di Kirchner pittore di punta del movimento sono in mostra numerosi dipinti ma anche acquarelli pastelli e disegni raffiguranti contesti urbani, dove vengono raffigurate strada, piazze, sempre filtrate dalla lente deformante della polemica sociale. 



           
All'angolo di Uhlandstrasse di Berlino 1915
Scene di strada 1913-14



In mostra anche le immagini dello studio in cui si riuniva il gruppo (di una modernità sconvolgente per l'epoca) e in cui tanti capolavori furono dipinti.


Si possono ammirare i quadri di Heckel con una pittura inizialmente composta da linee spezzate e impregnata di riferimenti all'oriente (Ragazza che suona il liuto ) e successivamente da un disegno sommario e colori stridenti (Cisterna a forma di torre) ma tuttavia armoniosa (Giovane uomo e ragazza).
I quadri di Pechstein hanno un colore ricco e modulato (Maglia gialla e nera, Coppia distesa) e  un'interpretazione meno accesa e violenta rispetto alla poetica espressionista.
Tra opere di Karl Schmidt-Rottluf i ritratti (Ragazza intenta nella toilette e Donna pensierosa) e i paesaggi che rimandano all'impressionismo (Frontone rosso) anche se poi l'interesse per la litografia lo porterà verso rappresentazioni dalle forme sintetiche e spigolose (Marito e moglie e Cortigiane dopo il bagno).
Eric Nolde, il più anziano del gruppo, ci mostra una pittura caricaturale della figura umana, aspetto che appare evidente nelle Villeggianti, mentre nelle Due figure esotiche il rozzo intaglio ci rimanda alla scultura primitiva africana;  è però un artista capace di grandi raffinatezze nella tempesta di colori che il dipinto Tronchi bianchi esprime molto bene
Nolde anticipa i pittori del primo dopoguerra e rimane con Kirchner l'artista del gruppo più coerente e vicino alla poetica espressionista.
La Brüke si scioglie nel maggio 1913 a causa di contrasti originati dal testo scritto da Kirchner per la Chronick del Brüke


una Cronaca destinata a tutti i membri passivi della Brüke, che doveva contenere stampe a mano e foto delle opere dei fondatori del gruppo facendo un resoconto storico sulle origini e attività del movimento, ma gli altri componenti non si riconobbero nel testo e quindi decisero di non pubblicare e di restituire le stampe e le foto.
Negli anni della guerra alcuni espressionisti guardarono al grande conflitto come alla possibilità  di un nuovo ordine sociale; una guerra mondiale poteva essere il colpo di spugna da loro desiderato per far nascere un nuovo stile di vita: la purificazione dell'Europa e il tramonto di tutte le antiche strutture di potere. 

Autoritratto come soldato 1915 Kirchner

Molti artisti, animati da questi principi, si arruolarono e partirono per il fronte come volontari, ma il risultato fu quello di prendere coscienza degli orrori della guerra.  Molti di loro, sconvolti, decisero di abbandonare la pittura, mentre per altri la guerra diventò contemporaneamente fonte di ispirazione, incubo, ossessione.
Dopo la guerra l'espressionismo si trasformò assumendo connotazioni esasperatamente realistiche che si spinsero fino all'estrema durezza, alla brutalità, alla rappresentazione dell'orripilante, artisti come Otto Dix, Max Beckmann, George Grosz proseguirono infatti il cammino rappresentando la tragedia della modernità, della società contemporanea in continua lotta con il proprio sviluppo e per la propria sopravvivenza, il dramma dal soggetto che non può e non sa ritrovare se stesso...
La mostra di Palazzo Ducale documenta la varia creatività artistica di un gruppo rivoluzionario che riportò l'arte tedesca sulla scena internazionale ad un livello qualitativo pari a quelle delle opere dei Cubisti, dei Fauves e dei Futuristi italiani.

"Vogliamo libertà di azione e di vita contro le vecchie forze così profondamente radicate" E.L. Kirchner