Palazzo Corbetta Bellini di Lessolo è sede dell'Accademia di Agricoltura di Torino, via Andrea Doria 10.
Visitabile nelle giornate FAI 2015 il palazzo è stato edificato nell'ultimo quarto dell'Ottocento in seguito ad un piano urbanistico che prevedeva la riqualificazione di un'area tra le vie dei Mille e Andrea Doria ormai abbandonata e che era stata un tempo zona di passeggio per i nobili di Torino.
Fu proprietà del conte Giuseppe Corbetta Bellini di Lessolo che ne curò personalmente la decorazione interna.
Il piano che ospita l'Accademia conserva la stessa planimetria e la decorazione dell'epoca.
L'ingresso immette in un corridoio la cui volta è decorata in stile pompeiano bianco, nero e oro e che richiama perfettamente il pavimento in mosaico.
Qui vi è un'anticipazione delle teche che ospitano la collezione Garnier-Valletti presenti anche in altri ambienti del palazzo come l'anticamera
Il palazzo presenta un apparato decorativo coevo alle fasi della sua costruzione come testimoniano gli affreschi della volta della Sala delle Adunanze dipinta da Rodolfo e Luigi Morgari nel 1883
e degli intarsi del pavimento della manifattura di Gabriele Capello detto il Moncalvo operante presso la casa regnante.
Dal salone delle adunanze si passa alla biblioteca che conserva circa 6000 volumi di cui 500 libri antichi.
La biblioteca è organizzata su tre sale principali con annessi servizi vari.
Sulla volta di una delle sale sono presenti stucchi risalenti al 1882 modellati da Placido Piattini e Placido Massello con soggetti legati a temi enologici questa sala accoglie una volta al mese la riunione del Consiglio Direttivo.
La seconda biblioteca ha un
pavimento in graniglia genovese e la volta affrescata con scene di genere.
Non avendo avuto eredi il palazzo passò in eredità a Sofia Bricherasio figlia della sorella della moglie del conte, Elenora dei conti Massel di Caresan.
Sofia pittrice e allieva di Lorenzo Delleani (famoso pittore dell'800 piemontese) fece sopraelevare il palazzo creando il suo atelier con ampie vetrate per far penetrare la luce solare, necessaria alla realizzazione delle sue opere.
La contessa Sofia intraprese varie iniziative in campo agrario e nel 1945 donò il palazzo all'Istituto Salesiano per le Missioni. Quest'ultimo vendette in un primo tempo una porzione dell'edificio alla Federazione italiana dei Consorzi Agrari e poi nel 1951 vendette quella restante all'Accademia di Agricoltura di Torino.
La sede dell'Accademia è un edificio che deve il suo prestigio non solo ai tesori architettonici e pittorici, ma soprattutto al valore delle sue raccolte che consentono una documentata letteratura delle vicende evolutive dell'agricoltura piemontese dall'origine dell'istituzione che risale al 24 maggio 1785.