Alberto Burri (1915-1995) può essere considerato a tutti gli effetti uno degli esponenti più significativi dell'Informale italiano di tendenza materica, e' stato il maestro italiano che ha demolito e riconfigurato la pittura occidentale introducendo lo "scandalo" di una materia presentata allo spettatore come entità organica.
L'artista identifica totalmente la materia dell'arte con la materia della vita, utilizzando materiali non convenzionali si spinge oltre le superfici dipinte dell'Espressionismo astratto americano e dell'Arte informale europea, fino ad influenzare il New Dada, l'Arte povera e la Process Art.
Se la scoperta di Burri è la messa in opera della matera e la condizione del processo di fondazione dell'opera è che la materia stessa venga colta come tale dalla coscienza dell'osservatore, risulta fondamentale la presenza della materia ma anche di un pubblico attivo per poter presentare e non rappresentare l'opera.
Il 9 ottobre 2015 al Guggenheim di New York ci sarà l'apertura della mostra "The trauma of pianting" retrospettiva dedicata alle opere di Burri: dai Catrami alle Muffe, dai Sacchi ai Gobbi, e ai Bianchi, dai Legni ai Ferri, dalle Combustioni plastiche, ai Cretti e ai Cellotex
Cellotex 1979 |
Ferro D 1958 |
Pur volendosi allontanare dalle forme di espressione tradizionali, in alcune sue opere come Sacco 5P si nota un rimando ad elementi accademici: l'equilibrio delle forme dovuto alla bella combinazione di materiali diversi e l'equilibrio cromatico dei forti accostamenti, tra i quali uno dei più tipici consiste nell'avvicinare il bruno caldo della tela di iuta con la brillante vernice rossa.
SACCO 5P - 1953 (tecnica mista, sacco, acrilico, vinavil, stoffa su tela) |