Contrariamente all'etichetta coniata nel 1920 dal critico André Warnod, l'École de Paris non può essere considerata una scuola né tanto meno un movimento artistico ben definito, al contrario l'arte raccolta sotto questa insegna si caratterizza per un'assoluta libertà stilistica.
A Parigi, dopo la prima guerra mondiale, si riuniscono numerosi artisti di varia provenienza (Utrillo, Modigliani, Brancusi, Mondrian, Soutine, Chagall, Severini, de Pisis, Magnelli, Pascin, Archipenko) che danno vita, in un clima cosmopolita e di bohème, a qualcosa che non è un'avanguardia ma dall'avanguardia parte per raccogliere valori e modalità espressive con cui confrontarsi.
Tutti gli stili ed i linguaggi sono ammessi e praticati al fine di dare all'arte quella libertà di ricerca che nel medesimo tempo in altri paesi europei i nascenti regimi totalitari stanno mettendo a tacere.
Albero grigio - P. Mondrian 1911 |
Adamo ed Eva - M. Chagall 1912 |
Testa - Modigliani 1912 |
Ciò che gli artisti ricercano nel clima dell'école de Paris è la possibilità di operare seguendo solamente l'impulso della propria "vocazione" artistica pur adottando i linguaggi della modernità. Intorno a tre grandi maestri, Picasso, Matisse e Braque, i giovani si sentono garantiti nelle loro ricerche e spronati a continuare nella più totale libertà e nel rispetto delle differenze di ognuno.
L'École de Paris, con il suo spirito libertario e cosmopolita, con i suoi artisti bohémiens riuniti intorno a Montparnasse e le loro innumerevoli opere, cessa di esistere nel momento in cui le armate hitleriane occupano Parigi dando inizio a una nuova guerra che sconvolgerà il mondo intero.
Fonti:
- L'arte del XX secolo ed oltre - L. Parmesani ed. Skira
- Saper vedere i movimenti artistici. Gruppi e tendenze dall'impressionismo a oggi
ed. Mondadori Arte
- L'arte del XX secolo ed oltre - L. Parmesani ed. Skira
- Saper vedere i movimenti artistici. Gruppi e tendenze dall'impressionismo a oggi
ed. Mondadori Arte