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martedì 30 aprile 2019

ÉCOLE DE PARIS

Contrariamente all'etichetta coniata nel 1920 dal critico André Warnod, l'École de Paris non può essere considerata una scuola né tanto meno un movimento artistico ben definito, al contrario l'arte raccolta sotto questa insegna si caratterizza per un'assoluta libertà stilistica.
A Parigi, dopo la prima guerra mondiale, si riuniscono numerosi artisti di varia provenienza (Utrillo, Modigliani, Brancusi, Mondrian, Soutine, Chagall, Severini, de Pisis, Magnelli, Pascin, Archipenko) che danno vita, in un clima cosmopolita e di bohème, a qualcosa che non è un'avanguardia ma dall'avanguardia  parte per raccogliere valori e modalità espressive con cui confrontarsi.
Tutti gli stili ed i linguaggi sono ammessi e praticati al fine di dare all'arte quella libertà di ricerca che nel medesimo tempo in altri paesi europei i nascenti regimi totalitari stanno mettendo a tacere. 

Albero grigio - P. Mondrian 1911
Capitale internazionale dell'arte per i primi decenni del Novecento, Parigi funge da centro d'attrazione grazie al carattere avanzato del suo sistema artistico, alla presenza di istituzioni accademiche e museali ma anche per la concentrazione di artisti, di critici, di mercato (molte le gallerie private e la presenza stabile di un collezionismo informato e colto).
Adamo ed Eva - M. Chagall 1912
La capitale francese diventa polo di attrazione per molti artisti che desiderano conoscere le nuove tendenze artistiche (si pensi all'impressionismo). In tempi diversi giungono dalla Spagna Picasso, Dalì, Mirò e dall'Olanda Mondrian. Nel 1904 Brancusi si stabilisce a Parigi e due anni dopo dall'Italia giungono Modigliani e poi Severini, uno dei primi cosiddetti italianes a Paris, artisti che da qui continueranno ad intrattenere rapporti con l'arte italiana, garantendone apertura e rinnovamento.
Testa - Modigliani 1912
Nel 1911 vi arriva Chagall, seguito due anni dopo da Soutine, russo come lui.
Ciò che gli artisti ricercano nel clima dell'école de Paris è la possibilità di operare seguendo solamente l'impulso della propria "vocazione" artistica pur adottando i linguaggi della modernità. Intorno a tre grandi maestri, Picasso, Matisse e Braque, i giovani si sentono garantiti nelle loro ricerche e spronati a continuare nella più totale libertà e nel rispetto delle differenze di ognuno.
L'École de Paris, con il suo spirito libertario e cosmopolita, con i suoi artisti bohémiens riuniti intorno a Montparnasse e le loro innumerevoli opere, cessa di esistere nel momento in cui le armate hitleriane occupano Parigi dando inizio a una nuova guerra che sconvolgerà il mondo intero.

Fonti: 
- L'arte del XX secolo ed oltre - L. Parmesani ed. Skira
- Saper vedere i movimenti artistici. Gruppi e tendenze dall'impressionismo a oggi 
  ed. Mondadori Arte