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giovedì 5 marzo 2015

FOBOFILIA Opere dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino





dal 12 febbraio al 12 aprile 2015 presenta Fobofilia, una mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei sentimenti più caratteristici della nostra epoca. E' il piacere, un po' perverso, di essere spaventati, infatti la paura è molto sfruttata  dall'industria dell'intrattenimento e spesso utilizzata dal mondo dell'informazione.
L'arte in questa mostra ne offre molte sembianze, da quello più intimo e psicologico, a quello macabro ma ironico  come la donna di Margherita Manzelli che pur sembrando in fin di vita su un letto d'obitorio, schernisce lo spettatore ammiccando un sorriso.


Le possibilità sono infinite 1996  - M. Manzelli
Lullaby 1994 - M. Cattelan
In mostra anche Lullaby di Maurizio Cattelan, sacco contenente macerie che provengo dal sito di un attacco terroristico: il massacro di Via palestro a Milano nel 1993. La Mafia quell'anno, per  destabilizzare il paese al tempo di Mani Pulite, prese di mira un luogo di cultura, il PAC Padiglione di d'Arte Contemporanea. 
Nel 1994 per una mostra all'estero Catttelan realizzò un anti-monumento alle dolorose vicende della storia contemporanea italiana e fece nascere una riflessione sul modo in cui "esportare" l'identità e la cultura del proprio Paese in un momento così tragico ed allarmante.
Il lavoro di Eva Marisaldi, Senza titolo, è rappresentato da 8 lame senza manici di dimensioni variabili


Senza titolo 1994 . E. Marisaldi

e indaga sui molteplici registri del linguaggio individuale e collettivo partendo da situazioni comunicative dell'ordinaria quotidianità. Gli otto coltelli esposti si trovano allineati l'uno accanto all'altro come affilate parole all'interno di un discorso: sulle lame sono incise delle frasi ("questo non posso è troppo"- "una complicazione"- )
Senza titolo 1994 - E. Marisaldi  (particolare)
che, unitamente al supporto di cui si avvalgono, restituiscono il senso di una conversazione pericolosa e aggressiva. L'assenza di manici è un espediente aggiuntivo per aumentare la tensione, interpretabile come una non gestibilità della conversazione oppure come un'arma a doppio taglio riferita alle parole.

Gli artisti insomma cercano di dare un volto alla paura, alle angosce del nostro tempo, così come all'eterna seduzione del brivido.



Fears 2013 - Jakub Julian Ziòlkowski

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