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domenica 1 ottobre 2017

William Kentridge - PROCESSION OF REPARATIONISTS - OGR Torino


La "Processione dei Riparazionisti" è l'omaggio dell'artista William Kentridge alla storia delle Officine Grandi Riparazioni (OGR) di Torino.




Partendo da vecchie foto d'archivio che raccontano la storia di questo imponente complesso industriale per la riparazione dei treni aperto nel 1895  e che occupava circa 2.000 persone molte delle quali provenienti dal Sud Italia, l'artista ha ritrovato le tracce del passato, le storie dei lavoratori, ha osservato le macchine, fredde eppure vive, le ha guardate fondersi in un tutt'uno con gli uomini e le donne della fabbrica. 



Non pago delle immagini ha voluto effettuare dei sopralluoghi, ha voluto esplorare lo stabilimento torinese per ritrovare nella realtà dell'edificio dismesso e svuotato, i segni della grandezza di un tempo.
Partendo dalle caratteristiche specifiche dello spazio in cui un tempo a Torino si riparavano i treni, Kentridge ha plasmato le figure per la sua "Procession of Reparationists". Le sculture sono figure ibride di persone e macchine, come se lavorando a lungo con esse, gli uomini e le donne fossero diventate un tutt'uno con la tecnologia (tra le altre ci sono ad esempio donne e orologi timbra-cartellino),
che stremati dal lavoro quotidiano, si piegano gli uni controgli altri a formare una sagoma unica.

L'opera posizionata nella Corte Est delle OGR, che entrerà nella Collezione della Fondazione CRT per l'Arte Moderna e Contemporanea, è formata da 14 elementi ed alta 4 metri, 






operai e macchine fermati in un unico pezzo di metallo nero che allude alla riparazione dei treni e dei corpi. Un'opera che l'artista ha realizzato partendo da disegni  che sono diventati ritagli di carta i quali a loro volta si sono trasformati in silhouette di acciaio rigido.



Il lavoro conferma la volontà dell'artista di legare la scultura al disegno, alle immagini bidimensionali, tracciate a carboncino oppure a pennello intinto nell'inchiostro indiano, che sono all'origine di ogni creazione. 
Se osserviamo Procession of Reparationists partendo dalle parole dell'artista, scopriamo le contraddizioni presenti nell'opera  "... le sculture sono allo stesso tempo elementi fissi, stabili che non si muovono nello spazio ma si ispirano ad immagini in movimento: sono come figure bloccate in acciaio pesante. Le sagome vorrebbero muoversi attraverso il tempo, ma non ne hanno la possibilità: esse rappresentano un tipo di tempo tenuto sotto controllo".
C'è molta teatralità nel lavoro di Kentridge che si manifesta attraverso la costruzione di una narrazione che utilizza differenti personaggi che "attraversano" il cortile della Officine Grandi Riparazioni".
Procession of Reparationists segue il lavoro Triumphs and Laments realizzato nel 2016 e che consiste in imponenti figure di circa 12 metri di altezza realizzate con un processo di pulitura ad acqua delle pietre degli argini del Tevere a Roma. 





William Kentridge - Artista, regista teatrale e di film di animazione sudafricano è nato a Johannesburg il 28 aprile 1955. Di famiglia ebraica, dopo essersi formato alla scuola King Edward VII, ha conseguito nel 1976 il Bachelor of Arts in Politics and African Studies presso la University of the Witwatersrand di Johannesburg. Dal 1976 al 1978 ha studiato con B. Ainslie alla Johannesburg Art Foundation, dove ha poi insegnato incisione. Ha frequentato, nel 1981-82, il corso di mimo e di teatro all'École Jacques Lecoq di Parigi ; membro della Junction Avenue Theater Company, con sede a Johannesburg e Soweto, dal 1975 al 1991, è stato socio fondatore nel 1988 della  Free Filmmakers Cooperative di Johannesburg. 
Gli italiani lo conoscono soprattutto per il murales realizzato l'anno scorso sul Lungotevere a Roma ma la sua carriera già negli anni '90 ha raggiunto un riconoscimento internazionale grazie ai suoi corti animati e ai disegni a carboncino su carta, basati sulla pratica della cancellatura. Kentridge ha lavorato anche per il teatro, prima come sceneggiatore e attore, poi come regista, creando opere multimediali in cui mescola persone in carne ed ossa a marionette e animazione. Le sue opere, in cui unisce impegno politico e poesia, sono esposte in tutto il mondo.