
Pur mantenendo lo studio e la casa a Il Cairo, la Boghiguian vive e lavora tra Europa, Asia, Africa e le Americhe.
Vincitrice del Leone d'Oro per il miglior padiglione (Armenia) alla 56° Biennale di Venezia nel 20015, ha partecipato a numerose esposizioni internazionali tra cui la mostra itinerante "Comtemporary Arab Representations" del 2003 e la 11° e 14° Biennale di Istanbul nel 2009 e nel 2015.
Spostandosi da un continente all'altro, s'immerge nei luoghi e nei suoni delle città che visita e che racconta nei suoi quaderni di viaggio.

Al Castello di Rivoli fino al 7 gennaio 2018 è stata allestita una grande retrospettiva dedicata ad Anna Boghiguian che raccoglie per la prima volta in un unico percorso uno straordinario numero di taccuini, disegni pitture, fotografie, sculture
e scenografiche installazioni ambientali.
Le opere dell'artista sono antiestetiche e dionisiache in quanto privilegiano un'immediata ed emotiva comunicazione visiva e verbale rispetto ad un'esecuzione accademica, legata ad un concetto di bello classico o di ordine ed armonia delle forme.
L'intera opera di Bighiguian è riconducibile all'immagine e al concetto di libro e numerosissimi sono i libri d'artista da lei realizzati dall'inizio della sua attività negli anni Ottanta del secolo scorso fino ad oggi.
Mentre i primi, come ZYX-XYZ - 1981-86 sono rilegati,


Le grandi installazioni come I mercanti di sale (2015) presente in mostra - opera composta di grandi vele dipinte appese al soffitto tramite corde e collage su carta montati su strutture linee, frammenti di imbarcazione, cumuli di sale e sabbia, fili di lana rossa, che si riferiscono alla figura di Penelope ed altri vari oggetti - sono spunti poetici che l'artista ci propone, tanti piccoli frammenti di mondo, piccoli quadri che raccontano con passione l'amore per la vita, nonostante tutto e che hanno il potere di coinvolgere gli spettatori in un'esperienza diretta e corporea, profondamente diversa da quella mediata e remota che connota la nostra era digitale.
Fare esperienza di una delle opere di Anna Boghiguian significa sfogliare e leggere pagine nelle quali da lettori diventiamo anche personaggi, entrando in un universo piegato su se stesso da sconvolgenti barlumi di conoscenza.
Il progetto della mostra scaturisce dalla residenza dell'artista al Museo di Rivoli per oltre un mese durante il quale ha trasportato il suo studio dal Cairo a Rivoli ed ha lavorato ad una nuova serie di opere dedicate al periodo trascorso dal filosofo Friedrich Nietzsche a Torino tra il 1888 al 1889.
Oltre a riprodurre gli ambienti dell'atelier dell'artista a Il Cairo (le stanze interne colme di opere e disegni, barattoli di pigmento, tappeti, oggetti orientali e un ampio terrazzo che affaccia sul Nilo, sorvolato da stormi di uccelli) 
la sala ospita anche opere giovanili mai mostrate al pubblico prima d'ora.
Ad un primo impatto la mostra crea un senso di chiusura da parte dello spettatore ma percorrendola l'artista ci coinvolge nel suo mondo facendoci immergere completamente e piacevolmente nel suo lavoro.