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domenica 18 giugno 2017

POSTNATURALIA - Krištof Kintera


Alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia fino al 31 luglio 2017 è possibile ammirare la complessa installazione scultorea realizzata da Krištof Kintera con la collaborazione di Richard Weisner e Restislav Juhàs dal titolo Postnaturalia.
Nella cosiddetta "età del rame", basata sulla trasmissione di energia ed informazioni, la natura è paragonata dall'artista a un enorme sistema nervoso ed anche per questa ragione 


che il progetto di Kintera si innesta in diversi spazi della Collezione come in un organismo vivente.
Innanzitutto la Natura viene ricreata e rigenerata nello spazio denominato Laboratorio dell'artista: immagini, fotografie, appunti e disegni alle pareti, materiali di scarto, elettrici ed elettronici, sostanze chimiche ecc.






sono tutti strumenti e oggetti del mestiere che divengono per l'artista elementi generativi di una nuova bellezza naturale.
Nello spazio sono presenti anche alcuni video che riportano suoni e processi di lavoro reali di Kintera nel suo studio di Praga.


Prendendo a modello l'attitudine dello scienziato e i suoi prototipi (modellini ed erbari conservati in teche nel laboratorio) nuovi tipi di piante vengono coltivate, classificate e seminate in un ampio sistema nervoso para-vegetale che trova spazio in una seconda sala della Collezione.
Il Systemus Postnaturalis presenta un tappeto sintetico di piante che cresce tra un'intricata rete radicolare di rame: tre isole che sono raccordate tra loro per percorsi esperibili dal visitatore 




anche la luce, che ne favorisce la crescita, viene pilotata artificialmente nello spazio.



Nell'ingresso principale, fra l'atelier e il bosco sintetico, si innalza un'imponente scultura di oltre tre metri Electrons Seeking Spirit, l'opera, realizzata con cablature di fili che ne costituiscono lo scheletro portante, termina con una testa di animale. Intorno a questa gravitano altre piccole sculture, creature che provocano un senso di panico collettivo per un "sistema senza spirito".

       

Uscendo in giardino, sotto piante vere, le opere Praying Woods sono ritualmente protese verso il cielo o prostrate verso terra. la loro struttura fa parte della "natura naturale": raccolte dall'artista nei boschi del suo Paese, sono state immerse e congelate in un bagno d'argento.



A questa proliferazione di suggestioni nella Collezione si sommano opere disseminate in altri luoghi della città di Reggio Emilia come ad esempio i Musei Civici.
Anche se il lavoro di Kintera può sembrare giocoso e un po' ironico, l'artista vuole sollecitare consapevolezza sulla questione natura, vuole ci si interroghi sul nostro tempo.
Il rapporto con la "Natura naturale", il tentativo di conoscere e di dare ordine alle diverse forme di vita biologica, sono per Kintera un punto di partenza che viene provocatoriamente sovvertito costruendo  scenari totalmente artificiali, lavorando e generando nuovi materiali sintetici  e prodotti di scarto che costituiscono il nostro habitat quotidiano para-naturale. Una provocazione malinconica che induce il desiderio di creare scenari alternativi in cui scienza e tecnologia - protagoniste nella costruzione del nostro paesaggio fisico e del nostro sistema di relazioni - possano procedere alla costante ricerca di un "nuovo umanesimo" in cui l'uomo rimanga solidamente al centro e avanzi senza dimenticare la sua identità, la memoria culturale in cui si inserisce la sua esistenza e la permanenza di relazioni reali.


Krištof Kintera (Praga nel 1973) vive e lavora a Praga. Ha frequentato la Academy of Fine Arts di Praga e la Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam. Ha esposto in musei e gallerie europee sia in mostre personali che collettive. Dal 1993 al 2007 ha anche collaborato alla creazione di campagne media, si è occupato di interior design, ha curato mostre, progettato scenografie e presentato numerose performance.