Giovanni Boldini nacque a Ferrara nel 1842 e sin da giovanissimo provò una spiccata insofferenza verso l'ambiente provinciale della sua città natale.
A vent'anni, già consapevole del proprio talento, decise di trasferirsi a Firenze alla ricerca di nuove occasioni di ispirazione. La città, negli anni sessanta dell'Ottocento, era la capitale artistica italiana, luogo di scambi culturali e meta dei più importanti pittori europei, in particolare francesi.
A vent'anni, già consapevole del proprio talento, decise di trasferirsi a Firenze alla ricerca di nuove occasioni di ispirazione. La città, negli anni sessanta dell'Ottocento, era la capitale artistica italiana, luogo di scambi culturali e meta dei più importanti pittori europei, in particolare francesi.
Telemaco Signorini - Combs-la-Ville 1873 |
Bolidi partecipò al clima rivoluzionario e risorgimentale dell'epoca diventando amico di Cristiano Banti, Vito D'ancona Telemaco Signorini, e poi di Michele Gordigiani, il più affermato ritrattista di Firenze.
Questi pittori, come lui, erano tutti insofferenti alle rigidità dell'accademia ed avevano da poco formato il gruppo dei macchiaioli. Durante questi anni di straordinaria creatività, Boldini acquisì una solida base luministica che verrà poi sviluppata nella sua successiva cifra pittorica francese.
La luce potente della macchia, con le sue forti contrapposizioni chiaroscurali, è infatti una sorta di ossatura compositiva dei suoi successivi cambiamenti stilistici.
Marina a Castiglioncello 1863-1866 |
I macchiaioli, già dal 1856, erano impegnati in un processo di modernizzazione della pittura basato sull'osservazione della natura, da rendere nella sua essenzialità espressiva attraverso una potente contrapposizione di luci ed ombre, capaci di trasmettere vitalità e verosimiglianza al soggetto.
Bolidi tuttavia non si sentì mai del tutto integrato nel gruppo e passò dal modus operandi tipico dei macchiaioli alle sue sferzanti sciabolate di colore in grado di creare movimento e vitalità.
Statua nel parco di Versailles 1893 |
Affascinato dalle grandi metropoli europee e dagli ambienti eleganti, l'artista ebbe sempre la convinzione di dover uscire dalla provincia e da Firenze, lontano da quel mondo che avrebbe limitato le sue ambizioni artistiche e di vita.
I suoi modi aristocratici, la vocazione alla mondanità e agli ambienti altolocati, oltre alle grandi prospettive di carriera e alla voglia di ottenere un riconoscimento economico adeguato al suo lavoro, lo convinsero che doveva trasferirsi nel cuore della città più dinamica e cosmopolita, dove accadeva tutto ciò che era rilevante: Parigi.
Berthe che legge una dedica su un ventaglio 1878 |
Nello stesso periodo iniziò una proficua collaborazione con il mercante Goupil, il gallerista più importante ed internazionale dell'epoca. Bolidi, forte della sua formazione artistica maturata negli anni precedenti, dimostrò una straordinaria versatilità interpretativa che gli permise di affermarsi subito fra le fila degli artisti della Maison Goupil.
La collaborazione professionale con Goupil si rivelò molto proficua per Boldini, che si esprimeva con uno stile fortemente cromatico, con pennellate minuziose e vibranti, capaci di restituire ai soggetti una vitalità e un dinamismo sconosciuti fino ad allora.
Signora con ombrellino (o parasole) 1876 |
Coppia in abito spagnolo con due pappagalli 1873 |
Sono gli anni dell'impressionismo, al quale Boldini non aderirà, quantomeno formalmente: lui è un pittore moderno che con la sua pennellata veloce aggiunge vita alla vita, ma allo stesso tempo è anche un artista classico, in quanto i suoi colpi di pennello sono una rappresentazione della verità o della natura che permettono di cogliere l'attimo fuggente ma allo stesso tempo, gli consentono di fermare l'istante.
Egli non imita e, anche se nei primi anni settanta coglie le innovazioni del nuovo movimento artistico, ed in particolare la tensione luministica tipica del primo impressionismo, la sua pittura presenta effetti vaporosi e moderni, appresi dalla visione delle opere di William Turner durante un precedente soggiorno inglese.
Venezia, Punta della Dogana |
Degas |
Bolidi |
La contessa dei Rasty coricata 1880 |
La vitalità di Parigi colpisce fortemente la fantasia dell'artista che ne descrive tutti gli aspetti esaltanti e spettacolari.
Boldini coglie la dinamica della rappresentazione istantanea, della scintilla della vita irripetibile e fugace prediligendo gli interni e la ricerca della mobilità della bellezza.
Tra la fine dell'Ottocento ed i primi del Novecento Boldini apre i suoi orizzonti, l'artista è affascinato dai riti urbani alimentati dalla forza della storia che sta costruendo il mito del progresso e della scienza.
In alcune opere Boldini sembra anticipare il Futurismo e allo stesso tempo riesce a cogliere alla perfezione il motivo dal vero.
Corse a Longchamp |
Ritratto di Mme Segman 1883 |
Ritratto di Signora con cagnolino bianco 1925 |
Con la sua pittura Boldini ha saputo rappresentare il sapore di un'epoca attraverso ambientazioni appena suggerite ma in grado di raccontare, nel breve spazio di una tela, una società volubile, allegra e spensierata, ma ormai avviata al tramonto.
La prima guerra mondiale chiuderà il periodo glorioso della Bella Epoque decretando la fine di un'epoca che lascerà spazio alla modernità delle avanguardie.
La prima guerra mondiale chiuderà il periodo glorioso della Bella Epoque decretando la fine di un'epoca che lascerà spazio alla modernità delle avanguardie.