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mercoledì 21 novembre 2018

Hito Steyerl - LA CITTA' DELLE FINESTRE ROTTE





Negli spazi della Manica Lunga del Castello di Rivoli Hito Steyerl presenta in anteprima The city of the broken windows (La città delle finestre rotte 2018) una mostra concepita appositamente per gli spazi del museo, una nuova installazione multimediale basata sul suono, sul video, sulla pittura e sull'intervento architettonico.
Il progetto nasce dalla sua ricerca sulle industrie dell'intelligenza artificiale (AI - Artificial Intelligence) e sulla pittura in campo urbano.
La Steyerl  esplora sia le modalità attraverso cui l'Intelligenza Artificiale influenza il nostro ambiente urbano sia come le pratiche alternative possano emergere attraverso atti pittorici nello spazio pubblico.
The city of the broken windows  ruota attorno al processo di insegnare all'AI come riconoscere il suono di finestre che si infrangono. 


Il progetto offre una prospettiva integrante su come l'immaginazione digitale contemporanea modella la nostra percezione della realtà. La componente audio dell'installazione è stata registrata all'interno di un hangar, costruito ai tempi della seconda guerra mondiale per veicoli aerei a Cambridge in Inghilterra.



Migliaia di finestre  sono ridotte in frantumi per creare una discordante sinfonia.






Disseminato nello spazio espositivo l'audio riproduce una melodia di frantumi e riverberi, incapace di classificare i suoni tanto che si ha l'impressione che i vetri spazzati da terra assomiglino a suoni di campanelli


Il lavoro di riferisce a Georges-Louis Leclerc de Buffon (Montbard 1707- Parigi 1788) una delle figure centrali dell'Illuminismo francese, impegnato nel grade progetto moderno di classificazione che influenzerà le teorie dei più grandi evoluzionisti europei, anticipando la statistica moderna, la cibernetica degli anni Cinquanta e Sessanta e, quindi, la cultura dell'algoritmo alla base dell'Intelligenza Artificiale.
L'opera è accompagnata da una linea di testo a parete che forma un apparato narrativo


proveniente da diverse fonti: le dichiarazioni tratte dalle interviste dei ricercatori che si occupano di ingegneria digitale, le citazione estrapolate da "Il racconto della finestra rotta" presente nel saggio di teoria economica "Quello che si vede e quello che non si vede" del 1850 di Frédéric Bastiat (Bayonne 1801 - Roma 1850) in cui l'autore invita a prestare attenzione agli effetti economici a prima vista invisibili; nonché infine le osservazioni disconnesse e sgrammaticate frutto della rielaborazione scorretta delle informazioni da parte dell'AI.
Ai due estremi della Manica Lunga, installati su cavalletti, sono visibili Broken Windows (finestre rotte, 2018) e Unbroken Windows (Finestre non rotte 2018). I due video, i cui rispettivi audio scorrono lungo la superficie dell'intero spazio, avvolgono lo spettatore.
Il primo è la registrazione del lavoro di ingegneri coinvolti nell'industria dei sitemi di allarme


il secondo racconta il lavoro dell'artista attivista Chris Toepfer (New York City 1962), impegnato tramite la sua associazione "The Neighborhood Foundation" nell'abbattimento del degrado urbano architettonico nelle periferie più disagiate a Chicago e in altre parti degli Stati Uniti.



Il progetto di Steyerl trova il suo culmine tra, da un lato, una finestra del museo rimossa, otturata e dipinta da Toepfer (protagonista della nuova opera che ha occluso le finestre del Castello di Rivoli con dipinti realizzati tramite la tecnica del trompe l'oeil) e dall'altro lato, in fondo alla Manica Lunga,  un'altra grande finestra distrutta facendo sì che il suo lavoro si trovasse tra una finestra non rotta e una finestra rotta.

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Nata a Monaco di Baviera nel 1966, Hito Steyerl è una regista, una scrittrice, una video artista, un'innovatrice del documentario tedesco. I suoi principali argomenti di interesse sono i media, la tecnologia e la circolazione globale delle immagini.
Ha frequentato l'Istituto giapponese dell'immagine in movimento e ha studiato presso l'Università della televisione e della pellicola a Monaco di Baviera, ha conseguito un dottorato di ricerca in Filosofia presso l'Accademia di Belle Arti di Vienna, ed attualmente è docente di New Media Art presso l'Università delle Arti di Berlino.
Nel suo lavoro esplora ciò che le immagini mostrano, perché sono fatte e quale effetto hanno sul modo in cui pensiamo e su come vediamo il mondo.
L'artista crea installazioni in cui la produzione filmica è associata alla costruzione di ambienti architettonici.
Il lavoro di Hito Steyerl è stato descritto come "un'arte per i nostri tempi" perché i temi dei suoi lavori sono molto legati a ciò che sta accadendo. L'artista affronta anche questioni sociali e politiche come i diritti delle donne, la corruzione politica, e l'orrore dei conflitti e della guerra.
Nel 2004 ha partecipato a Manifesta 5 (Biennale Europea di Arte Contemporane), nel 2007 il suo film Lovely Andrea è stato esposto a Documenta 12 a Kassel in Germania. Nel 2008 ha preso parte alla Biennale di Shanghai mentre nel 2013 il suo lavoro è stato incluso nella Biennale di Venezia e nella Biennale di Istanbul.
Era presente nel padiglione tedesco alla Biennale di Venezia del 2015.