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venerdì 10 luglio 2015

LIBERI TUTTI! Arte e società in Italia. 1989-2001

Al MEF di Torino una nuova mostra Liberi Tutti! Arte e Società in Italia. 1989-2001. Per la prima volta un'analisi attraverso una prospettiva storica della generazione di artisti italiani attivi tra gli anni Ottanta e l'inizio degli anni Duemila



Il progetto dei curatori Luca Beatrice, Andrea Busto e Cristina Parella nasce da un'esigenza di storicizzare un passato prossimo, recente ed intenso di voci artistiche libere ed importanti che non hanno ancora avuto una loro collocazione temporale nel complesso mondo dell'arte ma anche da una riflessione sull'arte italiana dell'ultima metà del secolo scorso che è confinata a ruoli secondari nel panorama internazionale pilotato da sistemi economici che non tengono conto della qualità e della ricerca che invece secondo loro hanno invece primaria importanza.
Arte Povera e Transavanguardia non hanno saputo fare da traino alle generazioni seguenti ed in alcuni casa ne hanno addirittura ostacolato lo sviluppo.
La scena artistica italiana degli anni Novanta è ricca di novità ed effervescenze creative ed è forse l'ultima generazione uscita in maniera compatta e propositiva sulla scena internazionale, è una generazione che, rispetto a quelle precedenti, pratica una grande libertà stilistica, formale e di contenuti ma senza riuscire a conquistare il mercato internazionale che non si è aperto alla creatività italiana.
Passando dalla pittura


Marco Cingolani - Il ritrovamento di Aldo Moro 1989
al video

Domenico Mangano - Storia di Mimmo 2000

dall'installazione

Botto & Bruno - Sogno di periferia 1996

 
vedovamazzei My Weakness - 2000




alla scultura,

Perino&Vele-Cappotto 500 1997-1999
Paolo Canevari - Camere d'aria 1991
dalla fotografia all'oggetto
Paola Pivi-Do You Know Why Italy Is Sharped
 Like a Boot? Because...2001
Lara Favaretto - Mondo alla rovescia - 2001-2002














i giovani artisti, nati prevalentemente negli anni Sessanta, emergono nell'ultimo decennio degli anni Novanta e sono fortemente legati all'aspetto progettuale, spesso dialogano tra di loro  e si relazionano ad altri linguaggi come la letteratura, il cinema la musica.
Sono stati selezionati 62 artisti per un totale di oltre 72 opere prodotte tra il 1989 e il 2001 introdotte nell'esposizione da note didascaliche che raccontano avvenimenti storici, politici, artistici nazionali ed internazionali che hanno caratterizzato i diversi anni del decennio preso in esame.  
 Il titolo della mostra "Liberti tutti!" si ispira ad una canzone dei Subsonica (gruppo torinese) uscita nel 1999 e sottolinea l'ampio spazio di possibilità aperto  dall'arte italiana degli anni Novanta. Un momento particolarmente vivace e creativo, non più ripetutosi in tempi successivi. 

 
Artisti in mostra
Mario Airò, Stefano Arienti, Matteo Basilé, Massimo Bartolini, Alessandro Bazan, Vanessa Beecroft, Elisabetta Benassi, Simone Berti, Betty Bee, Monica Bonvicini, Botto & Bruno, Paolo Canevari, Monica Carocci, Maurizio Cattelan, Umberto Cavenago, Loris Cecchini, Marco Cingolani, Sarah Ciracì, Roberto Cuoghi, Cuoghi Corsello, Mario Dellavedova, Bruna Esposito, Lara Favaretto, Flavio Favelli, Giovanni Frangi, Giuseppe Gabellone, Stefania Galegati, Angiola Gatti, Daniele Galliano, Francesco Jodice, Massimo Kaufmann, Thorsten Kirchhoff, Luisa Lambri, Armin Linke, Marcello Maloberti, Miltos Manetas, Domenico Mangano, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Marco Mazzucconi, Marzia Migliora, Liliana Moro, Adrian Paci, Luca Pancrazzi, Diego Perrone, Alessandro Pessoli, Cesare Pietroiusti, Perino&Vele, Cristiano Pintaldi, Paola Pivi, Pierluigi Pusole, Andrea Salvino, Lorenzo Scotto di Luzio, Rudolf Stingel, Grazia Toderi, Tommaso Tozzi, Patrick Tuttofuoco, vedovamazzei, Maurizio Vetrugno, Francesco Vezzoli, Massimo Vitali, Luca Vitone, Sisley Xhafa.

"Una mostra che racconta la storia del nostro Paese a confronto con gli avvenimenti accaduti nel mondo (...) , chi ne è stato protagonista non potrà che riandare a un tempo in cui l'Italia si trovava ancora al centro di molte questioni; chi non c'era e vuol saperne di più, troverà gli spunti di una freschezza culturale, pur tra diverse contraddizioni, che conoscerli serve per ripartire. Il messaggio, in fondo, è questo."  Luca Beatrice