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venerdì 10 marzo 2017

TONALITA' TANGIBILI. Peretti Griva e il pittorialismo italiano




Al Museo del Cinema di Torino fino all'8 maggio 2017 è visitabile la mostra fotografica TONALITA' TANGIBILI. Peretti Griva e il pitturassimo italiano".
Il ricco percorso espositivo presenta, organizzate per temi, 250 fotografie originali di 70 autori provenienti dalla collezione del Museo Nazionale del Cinema, da istituzioni italiane e da collezioni private.
Il "Pittorialismo" ebbe il suo momento di massimo splendore tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento negli Stati Uniti e nelle nazioni più industrializzate d'Europa perdurando fino agli anni Trenta in Italia. 
Con la nascita e la diffusione della fotografia alcuni fotografi utilizzarono tecniche differenti per  creare un'immagine pittorica partendo della fotografia. L'elemento di unità dei fotografi pittorialisti fu imposto da un preciso concetto estetico, al fine di legittimare la fotografia come espressione artistica alla stessa stregua della pittura o del disegno.


Interno con giovane donna seduta e bimba 1911
(Guido Rey- stampa alla gelatina sali d'argento)
Germinal 1940
( D.R. Peretti Griva-stampa al bromolio trasferito)
I pitturasti italiani si confrontarono alla pari con i maestri pittorici europei partecipando e affermandosi ai vari Salon internazionali di fotografia artistica.
Tra i maggiori protagonisti della fotografia pittorialista italiana vi erano principalmente persone che svolgevano professioni classiche o scientifiche, individui dotati di una spiccata cultura artistica, letteraria e linguistica e che sceglievano di dedicare gran parte del loro tempo libero all'arte fotografica intrattenendo rapporti artistici con colleghi italiani e stranieri.
Primo fra tutti Domenico Riccardo Peretti Griva (1882-1962)  con le sue poetiche "impressioni fotografiche". 
Vaporosità (stampa al brontolio di Peretti Griva)
Formatosi nella Scuola Piemontese di Fotografia Artistica, propose i concetti del pittorialismo soffermandosi principalmente sul tema della natura ed ispirandosi ai grandi pittori dell'Otto-Novecento anche piemontesi, in particolare ad Antonio Fontanesi (1818-1882)

Paesaggio (olio su tavola di A. Fontanesi)

Fu particolarmente affezionato alla tecnica al bromolio, dove interveniva ritoccando manualmente lo sfocato e il contrasto.
Espose frequentemente in Italia e all'estero con grande successo.
A lui è dedicato lo spazio sottostante i grandi schermi nell'Aula del Tempio.
La mostra prosegue lungo la rampa elicoidale, dove i grandi maestri italiani del pittorialismo si confrontano con alcuni autori contemporanei che a loro volta dialogano con la produzione storica


Ophelia 2011 (stampa digitale di Silvia Camporesi)


Ophelia 1852 (olio su tela J. E. Millais)
non presente in mostra
Il percorso della mostra è completato da una serie di apparecchi fotografici, attrezzature per lo sviluppo e la stampa, i libri e le riviste che appartengono alle collezioni del Museo del Cinema.