Tra il 1619 e il 1724 due donne, Cristina di Francia (Parigi 1606 - Torino 1663) e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemour (Parigi 1644 - Torino 1724) imprimono un forte sviluppo alla società e alla cultura dello Stato dei Savoia.
Cristina di Francia |
La prima, la figlia del Re di Francia Enrico IV di Borbone, arriva a Torino a soli 13 anni per sposare Vittorio Amedeo I mentre la seconda, nipote di Enrico IV di Francia sposerà Carlo Emanuele II. Entrambe furono figure emblematiche della storia europea ed esercitarono il loro potere declinato al femminile per affermare e difendere il proprio ruolo e l'autonomia del loro Stato.
Maria Giovanna Battista di Savoia Nemour |
Si fregiarono del titolo di "Madama Reale", assunto da Cristina in quanto figlia del Re di Francia e usato, dopo di lei, da Maria Giovanna Battista e dalle duchesse di Savoia fino all'acquisizione del titolo regio nel 1713.
Le loro azioni politiche e le committente artistiche testimoniano la volontà di fare di Torino una città di livello internazionale, in grado di dialogare alla pari con Parigi, Madrid e Vienna.
La mostra, con oltre 120 opere tra dipinti, oggetti d'arte, arredi, tessuti, gioielli, ceramiche oreficerie, disegni ed incisioni, ripercorre cronologicamente la biografia delle due Madame Reali e narra le parentele che le collegano alle maggiori case regnanti europee, le loro azioni politiche e culturali, le loro scelte artistiche per le loro residenzele feste sontuose, la moda e la devozione religiosa.
L'allestimento sviluppa un itinerario attraverso la vita di corte in epoca barocca, negli stessi ambienti in cui vissero le due dame documentati non solo nella loro immagine politica, ma anche in quella più intima e femminile. Gli ambienti rispecchiano il gusto delle duchesse: i mobili intarsiati, i parati e gli orologi, la moda di "vestire alla francese", la passione per il merletto e l'attrazione per
l'Oriente con le porcellane e i prodotti delle colonie quali il the, il caffè e il cioccolato.
Le opere esposte provengono da prestiti di collezionisti privati e di importanti musei italiani e stranieri. La mostra è visitabile fino al 6 maggio 2019.