Alla sua prima personale in Italia l'artista olandese Magali Reuse (L'Aia 1981) presenta le sue sculture alla mostra presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.

Oggetti prodotti in serie e di uso quotidiano sono il punto di partenza formale per l'esplorazione del rapporto tra il mondo oggettuale e la sfera umana, tra la tecnologia ed il corpo, tra le superfici e i gesti.
Nessun ready-made tra le opere di Reus, anche se le forme levigate, chirurgicamente dissezionate e riassemblate richiamano la freddezza del design industriale,ogni oggetto deriva dalla lavorazione di un'articolata gamma di materiali plastici e metallici
che non dimostrano la riproducibilità tecnica ma permettono di arrivare alla loro identità: le cose inanimate, così ricostruite, sono proiezioni di esperienze umane che l'artista invita ad ascoltare.
Ecco perché, dopo aver costruito con cura la geometri dell'insieme, l'artista ne contamina i singoli elementi con tracce di disordine cioè lievi irregolarità, frammenti di stoffa, residui di materiale organico a ricordare che intorno ad ogni oggetto si è sviluppata un'interazione carica del senso che l'uomo gli ha attribuito semplicemente in virtù dell'uso che ne ha fatto e della storia di cui così la reso partecipe.
