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giovedì 7 aprile 2016

Magali Reus Quarters - Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (dal 31-3-2016 al 12-6-2016)



Alla sua prima personale in Italia l'artista olandese Magali Reuse (L'Aia 1981) presenta le sue sculture alla mostra presso la  Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.
Sono assemblaggi di oggetti costruiti ex novo con attento rigore formale, con allusioni alla sfera domestica  ma anche a quella industriale, all'aspetto funzionale e a quello decorativo.
Oggetti prodotti in serie e di uso quotidiano sono il punto di partenza formale per l'esplorazione del rapporto tra il mondo oggettuale e la sfera umana, tra la tecnologia ed il corpo, tra le superfici e i gesti.
Nessun ready-made tra le opere di Reus, anche se le forme levigate, chirurgicamente dissezionate e riassemblate richiamano la freddezza del design industriale,
ogni oggetto deriva dalla lavorazione di un'articolata gamma di materiali plastici e metallici 
che non dimostrano la riproducibilità tecnica ma permettono di arrivare alla loro identità: le cose inanimate, così ricostruite, sono proiezioni di esperienze umane che l'artista invita ad ascoltare.
Ecco perché, dopo aver costruito con cura la geometri dell'insieme, l'artista ne contamina i singoli elementi con tracce di disordine cioè lievi irregolarità, frammenti di stoffa, residui di materiale organico a ricordare che intorno ad ogni oggetto si è sviluppata un'interazione carica del senso che l'uomo gli ha attribuito semplicemente in virtù dell'uso che ne ha fatto e della storia di cui così la reso partecipe.
In mostra due serie di lavori recenti In place of (2015) che riflette su un elemento dell'architettura urbana  posta a metà tra spazio pubblico e privato: il bordo del marciapiede, luogo marginale ma permeato dal nostro passaggio, quindi involontario mezzo di unione di effetti personali e vissuti e Leaves (2015)  opere "lucchetto" che mostrano il risvolto perverso del dettaglio meccanico: quasi come marcatori di una sorta di codice numerico che sfugge alla traduzione, i lucchetti sono messi "a nudo", sono variamente sezionati per mostrare i meccanismi interni, rivelano numeri e lettere che, seppure indecifrabili, attestano la presenza umana...