Nella prima sala il visitatore è accolto da un'installazione del botanico e scienziato Patrick Blanc (Parigi 1953),
un'insieme di piante viventi provenienti da paesi diversi posizionate su una struttura di acciaio che nel corso della mostra cresceranno e fioriranno modificando così l'aspetto dell'opera originaria.
Patrick Blanc sostenitore del binomio architettura-natura è famoso per i suoi giardini verticali realizzati su edifici urbani: per lui infatti, prati e giardini dovrebbero essere un tutt'uno con l'architettura.
L'opera site specific è messa in relazione con il dipinto ottocentesco "Edera" dell'artista Tranquillo Cremona (collezione della Gam)
quale significato di attaccamento e relazione.
Un altro momento di dialogo tra passato e presente è l'affiancamento di opere d'arte e prodotti artistici di Émile Gallé con lavori di Pierre Huyghe (Parigi 1962). L'artista, che da alcuni anni crea veri e propri ecosistemi, presenta l'opera Piana abissale (2016)
costituita da un acquario che contiene acqua marina, conchiglie e materiali tratti dai fondali del Mar Morto di Marmara, in questo ambiente naturale e vivo è stato inserito un prototipo in cemento delle gambe di una scultura femminile: l'insieme costituisce una riflessione sul ritmo del mondo che evolve, sugli abissi marini e sugli scarti e i frammenti di opere d'arte che risuonano con la trasparenza dei vetri di Émile Gallé dedicati agli organismi viventi in fondo ai mari
Figura di spicco dell'Art Neauveu, Émile Gallé (Nancy 1846-1904) fu un artista dai molteplici talenti, capace di coniugare la creazione di bellissimi mobili, vetri e ceramiche con gli studi botanici, la letteratura e la critica d'arte.
La fortuna commerciale legata al fiorente negozio di porcellane e smalti di famiglia garantì al giovane Gallé un'educazione d'élite in cui si intrecciarono studi umanistici, iniziazione alla botanica, musica ed esercizi al pianoforte.
Divenuto collaboratore del padre, dal 1877 assunse la direzione dell'impresa famigliare.
Il suo inesauribile talento che lo portava a continue sperimentazioni gli consentirono di realizzare meravigliosi vetri dalle forme libere e dal colore prezioso, con continui rimandi alla natura (farfalle, libellule e fiori erano i suoi soggetti preferiti).
Sempre a contatto con la natura (il suo studio era all'interno di un giardino botanico) non realizzava direttamente le sue opere ma redigeva pagine di istruzioni per i suoi operai corredati da disegni indicanti le modalità di realizzazione dei suoi vasi: delle vere e proprie "istruzioni" per la loro creazione.
Dai suoi collaboratori, in prevalenza artigiani formatisi a Murano, faceva realizzare i suoi vasi con tecniche innovative frutto di sperimentazioni.
Anche se la realizzazione dei vetri artistici era demandata ad altre persone, egli spesso interveniva durante la lavorazione: per ottenere rilievi incideva la superficie ancora calda del vaso, faceva colare nei solchi altro vetro ed infine faceva eseguire con una seconda cottura
Anche se la realizzazione dei vetri artistici era demandata ad altre persone, egli spesso interveniva durante la lavorazione: per ottenere rilievi incideva la superficie ancora calda del vaso, faceva colare nei solchi altro vetro ed infine faceva eseguire con una seconda cottura
mentre per ottenere delle sfumature, cospargeva delle ceneri sul vetro ancora caldo
I vasi venivano fatti realizzare da Gallé in massimo 6 esemplari, fu solo alla sua morte che il figlio decise di far produrre su scala industriale i vasi ideati dal padre.
Una sezione della mostra è dedicata all'Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna organizzata a Torino nel 1902 ideata come concorso per stimolare la necessità di rinnovare in senso moderno: "l'Arte Nuova" doveva essere per tutti, democratica. La creazione di oggetti comuni, che avrebbero abbellito le case di ogni ceto sociale, dovevano essere lo stimolo al rinnovamento attraverso la bellezza e dovevano rendere l'Arte Applicata un'arte pari a tutte le altre.I vasi venivano fatti realizzare da Gallé in massimo 6 esemplari, fu solo alla sua morte che il figlio decise di far produrre su scala industriale i vasi ideati dal padre.
Pur avendo già realizzato un progetto espositivo
Gallé non partecipò alla manifestazione di Torino poiché la sua nazione, la Francia, non assecondò il suo desiderio di avere una sala a lui dedicata considerando la richiesta troppo onerosa da sostenere.
In questa sezione sono presenti il manifesto dell'Esposizione realizzato da Leonardo Bistolfi
e i disegni dell'architetto Liberty Raimondo d'Arrocco per i padiglione dell'Esposizione
oltre alle foto della loro realizzazione
Il nostro tempo è infine rappresentato dall'architetto Mario Cucinella
Kwame Nkrumah Presidential Library Lago Volta, Ghana, Plastico. |
la cui visione di un'architettura ecologica e sostenibile è fondata sul principio che ogni edificio deve entrare in empatia con il clima e la cultura che lo ospita e dalla testimonianza di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food.
Sorge spontanea una domanda: il desiderio di natura di fine Ottocento, in cui l'industrializzazione stava avanzando a grandi passi, è simile al desiderio di natura dei nostri tempi ormai industrializzati ed immersi nell'era digitale?