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martedì 14 marzo 2017

L'EMOZIONE DEI COLORI NELL'ARTE - GAM Torino dal 14/3/2017 al 23/7/2017

Scala di accesso alla mostra
 Prismatic Zobop - installazione
dell'artista Jim Lambie
La mostra "L'emozione dei COLORI nell'arte, aperta fino al 23 luglio 2017 avrà due sedi: la Galleria d'Arte Moderna di Torino e la Manica Lunga del Castello di Rivoli.
L'esposizione presenta una raccolta di 400 opere d'arte realizzate da oltre 125 artisti provenienti da tutto il mondo. 
La mostra collettiva ripercorre la storia, le invenzioni, l'esperienza e l'uso del colore nell'arte moderna e contemporanea occidentale, nelle culture non occidentali e nelle culture indigene presenti nel modo oggi ed affronta l'uso del colore da svariati punti di vista tra i quali quello filosofico, biologico, quello antropologico e quello neuroscientifico.
Alla fine del Settecento Isaac Newton scoprì che i colori che vediamo corrispondono a specifiche e oggettive onde elettromagnetiche non assorbite da materiali.
Johann Wolfgang von Goethe, che nel 1810 pubblica "La teoria dei colori", affermava che i colori sono prodotti dalla mente e non oggettivi. Goethe scopre il fenomeno degli Afterimage colors, cioè il fatto che l'occhio umano percepisce come immagine residua il colore complementare a un colore osservato con persistenza su di una superficie piana.
L'Ottocento è anche il secolo del grande sviluppo della chimica e della scoperta dei colori sintetici derivati dal catrame di carbone. Il  chimico francese Michel Eugène Chevreul  comincia a studiare in modo scientifico la teoria del contrasto simultaneo, cioè l'influenza reciproca che hanno due colori accostati. Il suo cerchio cromatico a 72 colori, elaborato nel 1861, influenzerà direttamente gli artisti post-impressionisti (Seurat la adotterà nel 1885).
Nell'Ottocento e Novecento si assiste alla  standardizzazione industriale dei colori con i vari codici RAL e Pantone.
L'emozione dei colori nell'arte riflette sul tema sull'utilizzo del colore da un punto di vista che tiene conto della luce, delle vibrazioni e del mondo affettivo, pone in discussione la stantardizzazione nell'uso del colore nell'era digitale, standardizzazione che riduce sensibilmente la nostra capacità di distinguere i colori nel mondo reale.
In mostra si possono ammirare lavori di Wassily Kandinsky, Henri Matisse, Piet Mondrian

Paul Klee 
Giacomo Balla, Luigi Russolo, Fontana, Giulio Turcato, Edvard Munch, Andi Warhol, Dan Flavin, Gerard Richter, Carlos Cruz-Diez, Nicola de Maria, Depero, Paul Klee e molti altri.
Molte le artiste preseti tra cui Hilma af Klint (1862-1944)


Sonia Delonay

Sonia Delonay, Maria Morganti (1965), Irma Blank (1934), Annie Besant (1847 - 1933), Marianne von Werefkin (1860 - 1938), Camille Henrot (1978), Lara Favaretto (1973),e  la principessa Fahrekbussa Zeid (1901-1991)


Nel corso della mostra, il neuroscienziato Vittorio Gallese, (che insieme a Giacomo Rozzolati ha scoperto i neuroni specchio) dirigerà per la prima volta a livello mondiale, un laboratorio di studio neuroscentifico incentrato sull'esperienza del pubblico di fronte a opere d'arte.



"Ciò che desideravo era proporre una apertura sul mondo del colore, una finestra aperta sulla libertà di impregnarsi in modo infinito e senza limiti nell'incommensurabile situazione colorata" (Yves Kein, L'avventura monocroma - 1958).