CAVALLO - QIU Qijing s cultura in rame |
Il termine "via della seta" fu coniato nel 1877 dal geografo tedesco Ferdinand von Richthofen il quale analizzò, dalle origini leggendarie sino al XIX secolo la geografia e la storia dei territori attraversati dalle rotte che dalla Cina portavano all'Europa.
Circa novant'anni più tardi, l'espressione sarà ripresa da archeologi e storici e l'Unesco negli anni Ottanta del Novecento esalterà il concetto per evidenziare i legami tra l'Estremo Oriente (in particolare la Cina), l'Asia Centrale e il mondo occidentale.
Gli studi condotti da storici, orientalisti, archeologi confermano l'importanza degli scambi lungo le molte vie che hanno collegato l'Oriente e l'Occidente nel corso dei millenni mettendo in evidenza come attraverso lo scambio di merci, tecniche e informazioni di ogni genere ci sia stato un arricchimento reciproco.
L'Europa ad esempio ha conosciuto oggetti come la bussola, i ferri per gli zoccoli e la sella, l'uso del tiro per i cavalli, l'aratro con le ruote, la carta fatta con il cotone, la polvere da cannone, le piante come la segale, il luppolo, il tè, e le scienze come la matematica, la cosmologia, l'astronomia, la geografia, la chimica, la farmacologia, devono molto all'Asia.
L'Italia ha avuto un ruolo fondamentale nella storia dei rapporti con la Cina: si tramanda che già Marco Aurelio, nel 166 d.C., invia un'ambasceria alla corte del Figlio del Cielo permettendo ai due imperi più grandi della storia di entrare in contatto; Marco Polo nel Duecento celebra lo splendore della Cina ne "Il Milione", contribuendo a migliorare le conoscenze dei popoli e mondi ancora poco noti in Occidente; il Gesuita Matteo Ricci, accolto nel 1601 nella Città Proibita come ambasciatore d'Europa, è ammesso dall'imperatore Wanli nella cerchia ristrettissima dei Mandarini e gli è permesso di fondare una chiesa a Pechino; Martino Martini, durante la sua lunga permanenza in Cina
redige il "Novus Atlas Sinensis, primo atlante moderno della Cina che verrà pubblicato in Europa nel 1655.
Oggi l'attenzione rivolta alle rotte commerciali che attraversano il gigantesco continente euroasiatico è aumentata da quanto il Presidente cinese Xi Jinping ha illustrato il progetto di aprire una "Nuova via della Seta" che collegherà l'antica città di Xi'an con Rotterdam e molte grandi città europee.
La mostra "Dall'antica alla nuova via della seta" presenta preziose opere del Mao accanto a prestiti concessi da importanti istituzioni museali e biblioteche sia italiane che Europee oltre ad una ventina di opere moderne provenienti dalla Cina e realizzate da artisti cinesi contemporanei.
La mostra intende presentare la storia millenaria dei rapporti tra l'Oriente e l'Europa attraverso grandi opere rappresentate da carte geografiche
Carta della Moscovia - Battista Agnese 1554-56 |
tessuti e disegni
Calzari di Benedetto XI - fine XIII inizi XIV sec. |
Album di acquarelli su carta - XVIII sec. Dinastia Qing |
stucchi e sculture in pietra
Bodhisattva stante - Pakistan II-III secolo scisto scolpito |
Suonatore e danzatore entro portale Pakistan - metà I sec. - scisto verde |
ceramiche e porcellane
Piatto con orlo Polilobato-Iran XVII secolo Ceramica a impasto artificiale (fritta) dipin- ta di blu e nero sotto invetriatura trasparente |
Bottigili priforme decorata con fenici Cina XVI secolo- Dinastia Ming Porcellana bianco e blu con montature in ottone |
opere contemporanee
Servizio "Neve della lune felice" Nel 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Francia e la Cina - Ceramica di Dehua, Fujian Gruppo SANHE e Manifattura Nazionale di Sévres |
che faranno intraprende al visitatore un fantastico viaggio alla scoperta dell'antica via della seta senza tralasciare quella nuova via della seta che oggi fa continuare quel fitto mondo di relazioni tra mondi molto diversi che possono arricchirsi reciprocamente se non si fermano all'aspetto puramente economico dei loro rapporti.