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domenica 16 aprile 2017

DALL'ANTICA ALLA NUOVA VIA DELLA SETA - MAO fino al 2 luglio 2017





CAVALLO - QIU Qijing s
cultura in rame

Il termine "via della seta" fu coniato nel 1877 dal geografo tedesco Ferdinand von Richthofen il quale analizzò, dalle origini leggendarie sino al XIX secolo la geografia e la storia dei territori attraversati dalle rotte che dalla Cina portavano all'Europa.


Circa novant'anni più tardi, l'espressione sarà ripresa da archeologi e storici e l'Unesco negli anni Ottanta del Novecento esalterà il concetto per evidenziare i legami tra l'Estremo Oriente (in particolare la Cina), l'Asia Centrale e il mondo occidentale.
Gli studi condotti da storici, orientalisti, archeologi confermano l'importanza degli scambi lungo le molte vie che hanno collegato l'Oriente e l'Occidente nel corso dei millenni mettendo in evidenza come attraverso lo scambio di merci, tecniche e informazioni di ogni genere ci sia stato un arricchimento reciproco. 
L'Europa ad esempio ha conosciuto oggetti come la bussola, i ferri per gli zoccoli e la sella, l'uso del tiro per i cavalli, l'aratro con le ruote, la carta fatta con il cotone, la polvere da cannone, le piante come la segale, il luppolo, il tè, e le scienze come la matematica, la cosmologia, l'astronomia, la geografia, la chimica, la farmacologia, devono molto all'Asia.
L'Italia ha avuto un ruolo fondamentale nella storia dei rapporti con la Cina: si tramanda che già Marco Aurelio, nel 166 d.C., invia un'ambasceria alla corte del Figlio del Cielo permettendo ai due imperi più grandi della storia di entrare in contatto; Marco Polo nel Duecento celebra lo splendore della Cina ne "Il Milione", contribuendo a migliorare le conoscenze dei popoli e mondi ancora poco noti in Occidente; il Gesuita Matteo Ricci, accolto nel 1601 nella Città Proibita come ambasciatore d'Europa, è ammesso dall'imperatore Wanli nella cerchia ristrettissima dei Mandarini e gli è permesso di fondare una chiesa a Pechino; Martino Martini, durante la sua lunga permanenza in Cina 
redige il "Novus Atlas Sinensis, primo atlante moderno della Cina che verrà pubblicato in Europa nel 1655.
Oggi l'attenzione rivolta alle rotte commerciali che attraversano il gigantesco continente euroasiatico è aumentata da quanto il Presidente cinese Xi Jinping ha illustrato il progetto di aprire una "Nuova via della Seta" che collegherà l'antica città di Xi'an con Rotterdam e molte grandi città europee.
La mostra "Dall'antica alla nuova via della seta" presenta preziose opere del Mao accanto a prestiti concessi da importanti istituzioni museali e biblioteche sia italiane che Europee oltre ad una ventina di opere moderne provenienti dalla Cina e realizzate da artisti cinesi contemporanei.
La mostra intende presentare la storia millenaria dei rapporti tra l'Oriente e l'Europa attraverso grandi opere rappresentate da carte geografiche 
Carta della Moscovia - Battista Agnese 1554-56

tessuti e disegni

Calzari di Benedetto XI - fine XIII inizi XIV sec.
Album di acquarelli su carta - XVIII sec. Dinastia Qing

stucchi e sculture in pietra

Bodhisattva stante - Pakistan II-III secolo
scisto scolpito
Suonatore e danzatore entro portale
Pakistan - metà I sec. - scisto verde
ceramiche e porcellane
Piatto con orlo Polilobato-Iran XVII secolo
Ceramica a impasto artificiale (fritta) dipin-
ta di blu e nero sotto invetriatura trasparente
Bottigili priforme decorata con fenici
Cina XVI secolo- Dinastia Ming
Porcellana bianco e blu con montature
in ottone
opere contemporanee

Capriccio d'acqua - Giada - Qiu Qijing
Sogno della Cina- Porcellana
Qiu Qijing

Servizio da tè - ferro - Gruppo SANHE

Servizio "Neve della lune felice"
Nel 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra la
Francia e la Cina - Ceramica di Dehua, Fujian
Gruppo SANHE e Manifattura Nazionale di Sévres

che faranno intraprende al visitatore un fantastico viaggio  alla scoperta dell'antica via della seta senza tralasciare quella nuova via della seta che oggi fa continuare quel fitto mondo di relazioni tra mondi molto diversi che possono arricchirsi reciprocamente se non si fermano all'aspetto puramente economico dei loro rapporti.